Un'esplosione elettrica con un massiccio uso di tastiere apre "She Is My Sin", la prima traccia di Wishmaster, il terzo capolavoro della band finnica.
La voce di Tarja, lirica come poche altre volte, interpreta quella che è a mio parere una delle canzoni più rappresentative dell'album.
Subito dopo troviamo una dei brani più contestati della loro carriera. Sì ragazzi, stiamo parlando proprio di "The Kinslayer", forse non apprezzata dai più per il fatto di essere cantata "a spasmi". Il testo è uno dei migliori: parla (con ampio uso di metafore e frasi enigmatiche) della strage della Colombine High School ad opera di Eric Harris e Dylan Kelbold.
Avvincente e intrigante anche "Come Cover Me", terza traccia che si dimostra molto carina e attraente, e che riusciamo a gradire anche grazie al fatto che sia collocata dopo "The Kinslayer".
Molto bella anche "Wanderlust", una della due canzoni power al 100% in questo disco, aperto da un melodioso assolo che si ripete nel corso della canzone.
"Two For Tragedy" io non la reggo proprio. Poche volte contesto così un brano dei Nightwish, ma questa canzone è veramente una palla enorme. Si tratta di una tristissima ballad dal testo senza un vero e proprio significato.
Per fortuna veniamo scossi dalla catalessi da un potentissimo coro che, capitanato da Tarja, invoca "Master! Apprentice! Heartborne, 7th seeker! Warrior! Disciple! In me the Wishmaster!". E’ la title-track, "Wishmaster", che con queste parole ci trascina in uno speed-power esaltante e raffinato. Dimostratasi ottima anche nei live, "Wishmaster" è forse la principale esponente del filone "fantasy" all’interno dei testi scritti da Holopainen.
Siamo giunti a "Bare Grace Misery" e "Crownless". Il primo è un pezzo piuttosto scialbo, ma in compenso abbastanza orecchiabile. Il secondo riprende il filone di Oceanborn, proponendoci una canzone fortemente influenzata dal power.
"Deep Silent Complete" è uno dei pezzi più sognanti mai scritti dalla band. Ai dolci vocalizzi di Tarja segue un potente accompagnamento di chitarra e tastiere, ma che non è mai invadente.
E mentre le note di "Deep Silent Complete" riecheggiano ancora nella nostra mente, si fa strada nelle nostre orecchie un’atmosfera cupa e malinconica in cui sentiamo la flebile presenza di una voce... subito dopo, Tarja ritorna aprendo dolcemente la strada alle note di "Dead Boy’s Poem". Questa traccia è vera e propria arte poetica messa in atto e l’accompagnamento, delicato ma al tempo stesso nostalgico e infelice, la fa risaltare ancora di più. Senza contare che la canzone viene impreziosita ulteriormente dalla voce di Sam Hardwick, che recita lo struggente "poema del ragazzo morto", rendendo questo brano la perla di Wishmaster.
Lasciandoci alle spalle la malinconica atmosfera di "Dead Boy's Poem", vieniamo scossi dalle metalliche tastiere di "FantasMic", il brano più lungo del disco. La particolarità di questa canzone è il testo: senza seguire un filo logico, è un continuo susseguirsi di riferimenti ai film della Disney. La traccia chiude l'album.
Pur essendo un ottimo disco, Wishmaster presenta alcune pecche non irrilevanti. Ad esempio, la presenza di alcuni brani noiosi che non fanno altro che appesantire l'ascolto. In secondo luogo, non so se per un mixing sbagliato o altro, le linee di basso sono completamente tagliate, riducendo tutto ad una flebile pulsazione.
Carico i commenti... con calma