Chi ha qualche decina di primavere sul groppone, ricorderà certamente un tipetto con l'enorme ciuffo d'ordinanza che intorno alla metà degli anni '80 era in auge, con due tormentoni come "WOULDN'T IT BE GOOD" e "I WON'T LET GO SUN GO DOWN".

Le due hits, erano entrambi presenti nell'album di esordio "HUMAN RACING" da cui si poteva già intuire che l'inglesino in formato tascabile aveva un gran talento, tale da poterlo distinguere (e a quei tempi era un vera impresa) ed apprezzare fra i tanti cloni dei duran-duran. Il genere non poteva essere che un tecno pop dancereccio, ma il buon nik riusciva a "Humanizzarlo", sia per l'uso di un riuscito mix fra strumenti elettronici e tradizionali, quali per esempio un basso funkeggiante sempre in evidenza, sia e soprattutto grazie a una sopraffina ricerca melodica. Il risultato, tenendo presente che stiamo parlando di easylistening, era oggettivamente molto gradevole.

Lo rivedremo nuovamente agli allori l'anno successivo (1984) con l'ottimo "Riddle" che ci conferma che non si trattava affatto di una meteora, un album più maturo dove il sound va progressivamente perdendo la precedente marcata impronta tecno-pop, per fluire verso un pop "easy-smart-listening" dalla sua inconfondibile impronta. Seguiranno altri due album "Radio Musicala" (1986) e "Works" (1990), lavori altrettanto validi ma assolutamente ignorati dal grande pubblico. Forse un pò scazzato per non aver ottenuto i meriti di critica (e vendite) che merita, il Kershaw si ritira dalla scena pubblica ma continua a lavorare nel campo della musica, scrivendo (immaginiamo con tariffe abbastanza esose) i suoi pezzi per altri interpreti. Passano 9 annetti, e arrivando al 1999, il nostro decide che, era giunta l'ora di "scendere in campo", ma senza arrecare nessun danno. . anzi. . .

Il brano di apertura di "15 MINUTES", "SOMEBODY LOVE YOU", spazza via d'un colpo tutta la ferraglia elettronica della sua precedente produzione per immergersi completamente nelle più calde acque del pop rockettaro, orecchiabile e di qualità. Questo brano è la sintesi di tutto ciò che verrà nelle ulteriori 12 tracce. Frequenti variazioni melodiche, ritornello accattivante, e un assolo di chitarra breve e intenso, ci ridanno un nuovo nick che cambia decisamente rotta e genere musicale mantenendo intatta la propria verve compositiva. "15 MINUTES" è un album intenso. Non avrà impiegato effettivamente 9 anni per comporlo, ma il risultato è quello di assistere a un lavoro ben ponderato (senza dubbio. .), ottimamente arrangiato e prodotto. Segnalo "YOUR BRAVE FACE" forse il miglior pezzo dove è impossibile non mimare i gustosissimi riffoni delle chitarre, la godibilissima e trascinante "MADE IN HEAVEN", l'omonimo pezzo "15 MINUTES" con un ritornello da pelle d'oca. Le più pacate e d'atmosfera "BILLY", "FICTION", "SHINE" e "FIND ME AN ANGEL" dove sembra di sentire i migliori AH-AH, o le incalzanti "STICK AROUND" e "GOD BLESS".

L'ultima perla è il rigenerato "WOULDN'T IT BE GOOD", riarrangiato con l'uso di una sola chitarra acustica. Già al primo ascolto si fa fatica a pensare che lavori come questo non siano passati neanche di striscio nelle radio, considerando che il genere è più che abbordabile e destinato alla musica di massa.

Questo disco conferma il dogma della musica pop. Bravura e stile non vanno di pari passo con il successo... E il nostro nik, sarà ancora più scazzato di prima.

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