"All Melody" (Erased Tapes) del compositore e musicista tedesco Nils Frahm si presta a essere uno dei dischi più discussi di questo inizio anno data la grande popolarità dell'autore e i diversi riconoscimenti ottenuti negli anni e la ricchezza di contenuti di questo ultimo disco. Registrato interamente presso la "Funkhaus" di Nalepastrasse nel quartiere di Oberschoneweide a Berlino e una volta sede della Rundfunk della DDR, dove in una delle sezioni dello storico edificio, ricostruita letteralmente da cima ha fondo, ha allestito negli ultimi due anni il suo nuovo studio di registrazione denominato "Saal 3", proprio questa nuova dimensione anche spaziale costituisce uno degli elementi nella scrittura del nuovo album, che Frahm vuole legata a una sensazione di totale libertà e assenza di restrizioni.

Arricchito il proprio bagaglio di strumenti, aggiungendo a pianoforte e sintetizzatori anche archi, trombe, timpani, gong e la marimba basso, sin dalla prima traccia ("The Whole Universe Wants To Be Touched") "All Melody" introduce il tema concettuale dell'opera e propone una ricchezza di suoni e suggestioni di tipo variegato e evocativo. La composizione ha un certo carattere solenne e quasi sacrale, incentivato dall'uso dei cori e riproposto in "Momentum" oppure negli scorci ambient di "Harm Hymn". Composizioni di piano cinematiche come "My Friend the Forest", "Forever Changeless", "Fundamental Values" scivolano leggere lungo le sue dita come viaggiare attraverso i nostri ricordi, ma sono invece le registrazioni di musica concreta il vero e proprio cuore dell'opera di Frahm. Lunghe sessioni di musica elettronica minimale e allo stesso tempo dinamiche come le onde sonore ricche di riverberi della title-track, la dimensione spaziale di "#2" e "Kaleidoscope" oppure il naturalismo concettuale di "Sunson" oppure "A Place", "Human Range"

Nils Frahm si propone effettivamente come se fosse una specie di artista visionario anche sul piano morfologico, mutando come una specie di alchimista letteralmente i suoi strumenti a seconda delle esigenze e dei suoni che intende riprodurre. Il suo lavoro è un'opera neoclassica complessa e lontana anni luce da una elettronica più facile e che come sempre non trascende i contenuti concettuali come quelli che riguardano la sperimentazione e spalanca la porta a se stesso e ai suoi ascoltatori davanti a un vero e proprio nuovo universo.

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