Dimenticate il ragazzo dal caschetto biondo. Quel ragazzo della Curva B, protagonista di quei capolavori cinematografici strappalacrime eredi dei Musicarelli, punto di riferimento di tutto il nascente movimento neomelodico nato all'ombra del Vesuvio e benedetto da "Sua Maestà La Sceneggiata" Mario Merola, ma che tanto successo riscuoteva nei quartieri popolari di tutto il South of Italy. Mandare a manetta le canzoni di quel ragazzo, nel cuore della Palermo popolare degli anni '80, era il massimo dello status symbol. Colonna sonora di quella vita di malavita descritta sapientemente da Aurelio Grimaldi.

Quel ragazzo non c'è più.

A dire la verità non c'è più da un pò di anni, cioè dai momenti in cui cominciava a dare vita a delle riflessioni umane e di conseguenza artistiche; dal sapore introspettivo, propio perchè si trovava ad un bivio. Cambiamenti umani e cambiamenti artistici legati indissolubilmente: un filo di malinconia ha cominciato a segnare il suo percorso, un accenno amaro e pieno di eleganza ha cominciato a temprare la sua voce; regalandogli profondità, colori scuri, caldi. Quel ragazzo è diventato un uomo di mezza età, e attraverso questo percorso ha rivestito di nobiltà la sua arte.

Chi volesse portarla nel semplice si avventurerebbe in un: "ieri idolo del Sud malavitoso, oggi artista dalla retorica chic". Nulla di più falso. Ha cercato una sua strada, ha trovato una stagione di vita dalle domande complicate e che ognuno si pone, specialmente chi è dotato di una sensibilità spiccata. Prendendo in prestito il titolo di una famosa Commedia di Eduardo Scarpetta, dalla quale ricavarono anche un celebre film con Totò, ha cominciato a parlare della miseria delle sue terre - perchè il South of Italy è una sola grande famiglia, nella gioia e nel dolore. "'Omm' se nasce e Brigante se more" -, con la nobiltà dell'umanità che da sempre ne accompagna le sorti. Una ricerca musicale che abbraccia il calderone della tribù del Mediterraneo, che non porta novità in termini di ricerca musicale - a questo ci pensano splendidamente e da una vita personaggi come Cannavacciuolo e Barra, tanto per citarne due -, ma porta ad un viaggio a sè e dai risvolti sorprendenti.

Quel ragazzo, con quella sana e consapevole ingenuità che lo accompagna, cerca di dare voce alle gente che non ha voce, nel tentativo di riscattare le umili anime del Meridione d'Italia costrette a vivere in un limbo perpetuo; percorsi che trovano la loro naturale fine in canzoni come "Brava Gente", schiaffi musicali che arrivano dal Nord Africa. Come "Bella", struggente ballata pianistica dedicata alla sua amata Napoli. Una lettera d'amore sofferta e sentita, in cui il confine tra non rassegnazione e rassegnazione è un sospiro. I venti etnici e New Age di "Suonno", venti umanamente combattuti, di amore per la musica. Piccoli lampi di poesia romantica in "Fatt' Stregnere", impreziosite da una melodia riflessiva. Sono alcuni degli esempi di questo percorso a due: lui e chi lo ascolta.

Dimenticate quel ragazzo, ma ascoltate quest uomo...

 

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