Che strano... Non ho mai scritto nulla di ufficiale riguardo uno dei concerti della mia vita; non conosco nemmeno io il motivo. Poi, in questi giorni, accadono due fatti: per prima cosa vengo raggiunto con un messaggio privato da un nuovo utente che mi chiede notizie sul concerto, avendo letto un mio commento ad una vecchia recensione di tia, dove appunto accennavo di quella sera di tanti anni fa quando vidi i ragazzi americani al Bloom; ed infine ricevo un sms da un caro amico che più o meno dice così: "Per un gruppo di 40enni come noi i Nirvana sono come il latte per i neonati: obbligatori ed essenziali". Ho visto la luce!!! Ora sono pronto; chiudo gli occhi e ritorno a quel giorno.
Ricordo, per mia fortuna, che il biglietto lo acquistò un mio conoscente in prevendita a Milano; era di Domenica e partii da casa a metà pomeriggio a bordo della mia mi(s)tica UNO bianca. A quei tempi non esistevano satellitari e quindi ci misi tantissimo a trovare Mezzago, posto dimenticato da Dio!!! Era la prima volta che mi recavo al Bloom e giunsi in loco tardissimo, quando già c'era una gran ressa davanti al locale; riuscii ad entrare pochi minuti prima che il concerto iniziasse, in un ambiente saturo che ribolliva dal numero eccessivo di persona in attesa. Le cronache narrano che circa seicento corpi esagitati presenziarono; un caldo atroce mi accolse: questo lo ricordo perfettamente. Infine arrivarono i Nirvana che devastarono il locale con un'onda d'urto ed una forza micidiali. Kurt indossava uno spolverino chiaro; nei pressi del palco partecipai ad un pogo selvaggio, con tanto di stage diving: ero, e lo sono ancora, un vero professionista del mestiere.
Potete immaginare le canzoni che eseguirono: quasi tutto "Nevermind" che dal vivo acquistava in crudezza, spessore e cattiveria esecutiva; non mancarono anche brani tratti dal primo e grezzo album "Bleach", anche se non ricordo i titoli. Comunque la scaletta è facilmente reperibile in rete. Kurt ci mise del suo, con una ferocia ed un volume da spaccare i timpani, ben assecondato dal forsennato drumming di Dave e dal suono potentissimo del basso di Krist: erano in tre ma sembravano in trecento. Sudavano anche le pareti del locale dal macello che venne fuori: dei pazzi i Nirvana sul palco, ancor di più noi del pubblico al di sotto di esso!!! Conclusero il concerto con "Territorial Pissings": non penso sia necessario aggiungere altro...SPAVENTOSI...
Terminata la battaglia dovetti uscire in fretta dal locale, perché il Lunedì mattina incominciavo a lavorare presto; giunsi a casa distrutto, con le orecchie che mi fischiarono per giorni ma felice come raramente mi è capitato in altre occasioni. Questi erano i Nirvana, un gruppo guidato da un ragazzo che semplicemente amava suonare, amava quello che faceva; ogni volta fa male ricordare di quel concerto, ma non importa. Li rividi poche settimane prima della drammatica fine di Kurt, al Palatrussardi di Milano, nel Febbraio del 1994: era già un uomo morto che camminava, sconfitto ed ormai in procinto di cedere.
Ho frequentato il Bloom per tutti gli anni novanta, e non solo, vedendo tantissimi gruppi (Helmet, Godflesh, Motorpsycho, Cathedral, Down By Law solo per citare i primi che mi sono venuti in mente); ho conosciuto anche lo staff del locale milanese e venni a sapere da loro che prima del concerto Kurt si dimostrò una persona discreta, quasi timida e gentilissima. Acquistò anche dei vinili nel negozio-libreria del Bloom: era solo un ragazzo, come tanti.
....IO C'ERO...
A madcat, musicanidi e Turricano (Voi ne conoscete il motivo).
Ad Maiora.
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