Forse il disco dal vivo più bello della storia della musica (e senz' altro uno dei più famosi della band anche se personalmente preferisco Nevermind e In Utero ). Un disco delicato, tenero: per quanto sia basso il volume, la voce di Cobain è sempre in primo piano, soprattutto nel capolavoro finale ("Where Did You Sleep Last Night), suonata in modo magistrale come in tutti gli altri pezzi.
Si inizia con il pop di "About A Girl" tratta dal primo album "Bleach"; allegra, grande inizio. Si prosegue con il classico "Come As You Are": dapprima la band aveva paura di realizzare una versione acustica del pezzo, e in effetti c'erano molti altri titoli da considerare, ma alla fine si scelse quest'ultima e ne venne fuori un brano rilassante ed eseguito alla perfezione. "Jesus Doesn' t Want Me For A Sunbeam" è una canzone dei Vaselines riguardante la morte con Novoselic alla fisarmonica. I Nirvana si dedicano poi al brano di David Bowie, "The Man Who Sold The World", che poi uscì anche come singolo. Segue "Penniroyal Tea", brano calmo e contenuto, probabilmente dedicato alla figlia di Cobain per via delle numerose citazioni a proposito della gravidanza (presente anche su "In Utero" e nel "Best of" in versione remix). "Dumb", ancor più triste e introspettiva, in cui regna tutta l'alienazione del cantante, ricalcato anche da un accompagnamento di violoncello ben fatto, opera di Lori Goldston. Dopo viene uno dei pezzi più vecchi, suonato e amato del gruppo, la celebre "Polly", storia di una ragazza sfuggita astutamente dal suo stupratore (in cui Cobain si impersona). La spensierata "On A Plain" (tra l'altro ottimo pezzo pop), introduce la drammatica "Something In The Way"; il tema della canzone è l'esperienza di Cobain di una notte intera sotto un ponte assieme ad alcuni vagabondi, sostenuto da un buonissimo violoncello. Una nota particolare nota, non molto positiva, è che il disco è pieno di cover, soprattutto le prossime tre "Plateau", "Oh, Me" e "Lake Of Fire" dei Meat Puppets, suonate da gli stessi fratelli Kirkwood che permisero al gruppo di eseguirle. Dopo i Meat Puppets, si torna ai veri Nirvana con un classico: "All Apologies", dedicato alla moglie Courtney Love, (che non meriterebbe nulla in verità). Anche qui Lori Goldston è di grande aiuto; e poi, si una cover, ma un finale perfetto, una vera gemma, "Where Did You Sleep Last Night"; di Huddie Leadbelly chiamato originariamente "In The Pines".
Sarà stato per le atmosfere insolite, cupe create dai fiori sul palco, come se gli spettatori fossero andati ad un funerale, quello di Cobain ovviamente; forse per i pezzi uno più bello dell'altro suonati in modo eccezionale da tutta la band ed altri componenti, per gli sprazzi d'umorismo che c'erano tra la band e il pubblico, ma l'album è uno dei pezzi più belli di musica moderna.
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