Siamo nel 1991 quando vede la luce uno degli album cardine della storia del rock, non perché vi siano particolari virtuosismi strumentali, ma semplicemente perché in ogni nota e in ogni urlo del cantante Kurt Cobain sono racchiuse le sensazioni e le angosce di un'intera generazione che intravede in lui una specie di portavoce.

"Nevermind" è il primo album in cui è presente alla batteria Dave Grohl, che fa decisamente fare un salto di qualità al gruppo, il suono si presenta meno grezzo rispetto al loro primo lavoro, "Bleach", anche a causa di alcune intromissioni della casa discografica, la "Geffen", cosa che farà infuriare Kurt al punto di farlo arrivare a ripudiare l'album il cui sound non lo soddisfaceva.

Ma sarà proprio questo sound, che riesce ad amalgamare in perfetta armonia la durezza del punk rock e ritmi piú melodici, che porterà Nirvana al successo mondiale grazie a brani di grande intensità e bellezza; ricordiamo la canzone simbolo dell'album, "Smells Like Teen Spirit", caratterizzata da un riff travolgente e da un sapore rivoluzionario.
Non si possono, però, non citare pezzi come "In Bloom", dello stesso stile di "Smells Like Teen Spirit", cioè che alterna strofe in cui domina la calma a ritornelli in cui il pezzo esplode con grande energia; questo brano è, in pratica, un invito a coloro che ascoltano i Nirvana solo per moda a comprendere ciò che vogliono veramente dire.
Poi abbiamo "Come As You Are", dal riff semplice, ma che rimane impresso nella mente, "Lithium", che rappresenta un attacco alla religione e, infine, è da citare l'autobiografica "Something In The Way", ossia una stupenda ballata acustica che si distacca dallo stile del resto dell'album, perfetta come pezzo di chiusura.

Insomma "Nevermind" è un disco da ascoltare tutto d'un fiato, lasciandosi trascinare dalla struggente voce di Kurt e dalla sua musica che esprime, come da lui stesso dichiarato, libertà!

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