1)

Cercherò di non indulgere sul fatto che il ragazzo fosse biondo, bellissimo, tenero e stremato....Oh si, cercherò proprio di non farlo, anche se a malincuore, visto che ho sempre vissuto il rock come una leggenda...

Ma questa non è una storia lontana e mitica, come ad esempio quella di Jim Morrison...

E la storia di Jim Morrison è talmente lontana che è come parlare di Rimbaud o di Jackson Pollock.

Questa invece l'abbiamo vissuta in diretta e ci siamo trovati davanti il solito clichè, ovvero la rockstar che si autodistrugge.

John Lydon, all'indomani della morte dell'amico Syd, disse che il paradosso era che lui avrebbe voluto distruggere il rock (inteso soprattutto come retorica) e ora si trovava davanti la solita vecchia storia.

Il punk davvero non aveva cambiato niente...

Il problema è sempre nell'esigenza dell'illusione, nel fatto che tutti noi, sempre insoddisfatti di babbo e mamma, siamo alla perenne ricerca di una leggenda di libertà, di una figura paterna/materna che ci accompagni nell'ignoto e ci restituisca uno straccio di senso di appartenenza...

“Credo che Mick Jagger sarebbe stordito e meravigliato se si rendesse conto per quante persone non è un simbolo sessuale, ma un'immagine di mamma”, osservava acutamente Angela Bowie...

C'è poi anche che la costruzione della leggenda, ovvero di una specie di maschera favolosa e rassicurante, è un'esigenza di tutti... e tutti ce ne costruiamo una tutta nostra inventandola di sana pianta...

Nell'arte, in certi casi, l'invenzione sta tutta nell'estetica e nel linguaggio, ovvero le impalcature che sostengono il disagio e i più perfetti fondali per il teatrino dove la leggenda va in scena...

L'arte è qualcosa che ti consente di uscire dall'ingranaggio e che aiuta gli altri nell'illusione di poterne uscire a loro volta. Ma, ovviamente, dall'ingranaggio non si esce, o se si, è per rientrare immediatamente in un altro. Ed è questo che fa male.

Ecco perché se potevamo sorridere dei poster sciamanici di Morrison, e potevamo farlo perché all'epoca non c'eravamo, la stessa cosa con Cobain non era più possibile...

E' il mercato, bellezza...o, se vogliamo, l'orrore...

O il tritacarne...Allora niente mitologia...niente biondo, bellissimo, tenero e stremato...

Lo so, ho fatto un discorso un po' confuso, ma che volete non sono un intelligentone...

2)

“Dove te ne andrai fanciulla, io sto andando dove soffia il vento freddo”

“Tra i pini, tra i pini, la dove il sole non arriva mai, vorrei far mio il tremito della notte”

Oh si, sono i Nirvana, ma qui siamo nel reame mitico del folk e un brivido corre lungo la schiena...

Un brivido, lo stesso che sentite in quel “Vorrei far mio il tremito della notte” che io, forse, ho tradotto un po' troppo liberamente, lo so...Ma “tremito della notte” evoca parole fragili e notturne, melodie perse nella notte dei tempi...emozioni...sensazioni sottopelle...Il brivido, appunto...

Ed è quel brivido ad aver cambiato la vita del mio compagno di merende drakiano. Chi ha letto le mie recensioni sul buon Nick voce di miele, forse se lo ricorda...Trattasi del vampiro...e per me, solo per me, del vampiro con un dente solo...

Ma com'è un vampiro con un dente solo? Alto? Pallido? Vestito di eleganti abiti scuri? Oh si!!! alto, pallido, vestito di eleganti abiti scuri...

Solo questo, oh no!!! ci sarebbero anche il passo morbido e flessuoso e un cerchio intorno a sé destinato ad allontanare gli altri, stronzi e normali soprattutto...Stronzi e normali, ma non certe figurine male in arnese come, ad esempio, le vecchiette con un calzino bianco e uno blu...

Che fu proprio una vecchietta così a fermarlo un giorno per strada:

“L'unico modo per far le cose pari è lasciarle dispari.” disse lei

“Questa l'ho sentita in un vecchio blues.”...

“E cusel e blues?” (Ovvero “e cos'è il blues?”)...

“Sono io quando mi ricorderò di te.”

Oh cazzo!!! “Sono io quando mi ricorderò di te”...ding ding ding...

Ding ding ding...o tic tic tac, se avete letto la favola della strega dal linguaggio magico...Che quella strega iniziava e finiva ogni frase con tic tic tac. Come poi sia possibile che una vecchietta ti avvicini dicendo una cosa come “l'unico modo per far le cose pari è lasciarle dispari” questo davvero non lo so...Lei non iniziava le frasi con tic tic tac. O forse si?

Ma veniamo alla musica...ascoltare (e amare) i Nirvana è la cosa più mainstream che il vampiro abbia fatto nella sua vita...probabilmente c'entrava con il malessere...e forse anche con la bellezza, la bellezza vera però...

Lui camminava sui tetti della scuola...

E all'esame di maturità si presentò in guanti bianchi come Baudelaire...

E qualche anno dopo girò per una settimana col volto completamente bendato.. “Nessuno deve vedere la mia faccia” diceva...

Allora però non era ancora il vampiro, era solo un ragazzo bellissimo e pazzo...e per fortuna dalle mie parti gli psicologi non li avevano ancora inventati...

Oh, me lo ricordo bene quando arrivarono i Nirvana...e mi ricordo la sera in cui eravamo ubriachi persi e tutti ballavano “Smells like teen spirit...“Ma questa non va ballata stronzi, questa è un picco estetico, al massimo va ballata dentro...

Ma sul serio devo parlare dei Nirvana, con tutte le recensioni che ci sono sul debasio? O.K. un minimo mi tocca, ma siccome non voglio far fatica credo basti una dichiarazione di Cobain:

“Volevo essere come i Led Zeppelin e contemporaneamente suonare punk rock eccessivo e creare però sdolcinate canzoni pop”

Si, questi sono i Nirvana...io magari ci aggiungo solo un pizzico di Neil Young e l'immediatezza e riconoscibilità di un suono personalissimo e unico. E testi capaci come pochi altri di raccontare il disagio...

Stop...

3)

“Where did you sleep last night” è un classico del patrimonio folk americano. Ne esistono più versioni con varianti tutto sommato non così significative, visto che il cuore della canzone rimane sempre lo stesso.

Conosciuta soprattutto nella versione di Leadbelly, è stata interpretata in realtà da moltissimi artisti e l'elenco toglie il fiato: Joan Baez, Odetta, Dave Van Ronk, Jackson c. Frank i primi che mi vengono alla mente...

Ecco il punto è proprio questo...il vampiro negli ultimi anni tra i moderni (diciamo così) ascolta solo Nick Drake e Nico...per il resto è in cerca di un segreto perduto...

E questa ricerca è cominciata dopo aver ascoltato “Where did you sleep last night”...E il segreto è quel brivido che dicevamo...

Certo, è bello pensare che anche Cobain avrebbe potuto compiere una ricerca simile...

4)

“Where did you sleep last night” è una canzone magica...

Evoca i luoghi notturni dell'anima e, in pratica, fa solo domande, visto che le risposte son vaghe e rimandano a altre domande...

Perché una ragazza vuol confondersi col tremito della notte? Perché un uomo va dove soffia il vento freddo? E che ci fa quella testa mozzata a un certo punto?

“Tenere la qualità indefinita è il segreto” diceva Robert Pirsig...

“La qualità indefinita”...ding ding ding...

Ding ding ding.. ding ding ding... ding ding ding..

Si. “la qualità indefinita” è uno dei segreti di questa canzone...

5)

E' possibile che un giovane ragazzo abbia fatto la miglior versione di “When did you sleep last night”?

Lenta, avvolgente, ipnotica e spettrale, con appena qualche grumo o scintilla del canone Nirvana...e un'incredibile senso d'attesa e di mistero...

E quel picco emotivo, le note altissime, l'urlo... e forse la catarsi...

Io vorrei, ma non so dirne di più...davvero...l'unica cosa che posso fare è rispondere alla domanda iniziale...

E' possibile che un giovane ragazzo abbia fatto la miglior versione di “When did you sleep last night? Oh si, è possibile...quel ragazzo era un outsider...e il folk e il blues sono musiche per outsider...

Come vedete non si sfugge alla retorica...

6)

Certo potremmo parlare della pausa, del sospiro e degli occhi sbarrati prima che Cobain canti l'ultimo verso...Ma avevo promesso niente mito...

E allora chiudiamo col vampiro, che fortunatamente non è una rockstar anche se è biondo, bellissimo, tenero e stremato..

L'altro giorno l'ha avvicinato un tipo, ovviamente male in arnese...

“Sai che ho fatto per tutta la vita?”

“No amico, non lo so.”

“Ho camminato per i campi di fiori e...”

( lunga pausa)

“e sai, in quei campi, da qualche parte, c'è anche la morte che sonnecchia..”

“In un vecchio blues si dice che un giorno prima o poi si sveglierà.”

“Quel giorno sarò felice di fare quattro chiacchiere con lei.”

E, detto questo, il tipo se ne andò.

Ah, vi ho mentito su una cosa: il vampiro non è biondo...

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