Ammetto che è davvero difficile per me parlare di Nitro, uno degli artisti di spicco della scena Rap italiana attuale. Premetto che da quando lo conosco lo "uso" per dimostrare ai miei amici che denigrano il Rap che il suddetto genere, se suonato e interpretato come Dio comanda, non ha affatto nulla da invidiare alla musica che alla gente piace definire "più colta" E la cosa che più mi piace di tutto ciò è che le persone a cui faccio ascoltare questo disco spesso finiscono per innamorarsene, anche se i loro gusti musicali toccano ben altre vie.
Per i più diffidenti, sappiate che qui non ci troviamo dinanzi al solito Rapper tutto sesso, droga, canne e puttane. Questo album di Nitro parla di Nitro. E soprattutto questo non è un disco "da classifica" fatto per vendere alle ragazzine. I suoi problemi, le sue angosce, le sue gioie e delusioni, sputa odio e rabbia nei confronti di chi lo denigrava, di chi voleva che i suoi sogni non si avverassero mai. Questo è Suicidol. "The Dark Side of the Mood" è l'apertura perfetta. Base oscura, rime taglienti e un Nitro a metà tra rabbia e disperazione. Ma tutto il disco del membro della Machete Crew è così. Buio, negativo, oscuro. "Dead Body" parla di tutte le stronzate inventate dai media sui rapper, "Ong Bak" (feat. con sua maestà Fabri Fibra) che parla di chi non pensava che il Rap potesse diventare così grande in una nazione chiusa mentalmente e bigotta come il Bel Paese. "Pleasentville" è la storia di un amore finito. Nitro, forte di un flow e una velocità seconda a nessuno (ma veramente nessuno) chiude rime più letali di una pistola puntata alla tempia e si destreggia alla grande su basi tanto oscure quanto "possenti" ( Ong Bak, All In, Stronzo) che sono un vero e proprio pugno nello stomaco. Il picco dell'album è senza dubbio "Storia di un Defunto Artista" dove l'artista non lascia scampo a nessuno (dalla sua ex ragazza che lo tradiva alle etichette discografiche rompicoglioni). Una menzione d'onore per il pezzo Metal (si avete letto bene) "Twinbeasts". Un piccolo gioiellino sotto tutti i punti di vista, ascoltare per credere. A voler cercare il pelo nell'uovo si potrebbe dire che "Sassi e Diamanti" non è un pezzo al livello di tutti gli altri e sembra una piccola sbavatura in quello che potrebbe seriamente essere uno dei migliori album Rap italiani degli ultimi 10 anni.
Non c'è nulla di positivo in questo album, dove ad emergere sono solo odio, disperazione e rimpianti che solo questa sua passione può colmare e calmare. D'altronde lui stesso in una canzone dell'album dice "E come si sta quando si appanna la magia, e il talento è allo stesso tempo la condanna e l'amnistia?".
Nitro ha messo a segno il suo secondo colpo, ed è un colpo che fa un centro perfetto sulla fronte.
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