Avete presente quelle persone che hanno vissuto negli anni '70 e che sostengono che la musica di oggi faccia schifo e che non aggiunge nulla di nuovo? bene questo cd è un calcio negli zebedei dei suddetti signori.

Ma chi diavolo sono questi No Age vi starendo domandando con grande animo? In sintesi i No Age sono un duo di LA composto da Randy Randall e Dean Allen Spunt, cresciuti nella scena DIY della west coast, i due si sono fatti riconoscere e apprezzare subito col primo album Nouns grazie al loro mix originale di Noise, Pop e Shogaze.

Ora però veniamo al disco in questione, Everything In Beetween è un meticcio: l'incontro clandestino tra le sonorità tipiche dell'indie americano e le schitarrate tipiche della scena inglese derivante dai The Jesus & Mary Chain. Già a partire dalla prima traccia ci si rende conto della cifra stilistica dei due: un intro che sembra citare The End dei Doors su cui si innesta una chitarra fuzz che ti apre in due e che viene supportata da vari loop; si passa poi per tracce come Glitter che si apre con una drum machine che viene presto raggiunta con grazia da un giro di chitarra che ricorda My Bloody Valentine più sognanti.

Arrivano poi pezzi come Depletion o Valley Hump Crash che lasciano esterrefatti per quanto i due sappiano rielaborare e render loro il patrimonio di gruppi quali Nirvana e Hüsker Dü; le tracce restanti si assestano comunque su ottimi livelli e dimostrano la crescita compositiva di questo gruppo che in questo album ha arricchito il proprio suono con drum machine, loop, rumori di sottofondo e con una maggior cura per il cantato.

Vi consiglio quindi questo ciddì che dimostra che pur essendo nel 2010 c'è ancora gente con qualcosa da dire.

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