A volte i sogni diventano realtà e questa realtà si può anche chiamare "Flowermounth"
Tim Bowness, la sua voce e le sue labbra sfiorano la delicatezza e la bellezza povera di questo semplice bouquet, Steven Wilson ovvero Porcupine Tree, la sua è sempre una vera dedizione alla parte strumentale e per questo meraviglioso sogno diventato realtà, i No Man si caricano di una portata orchestrale "epica" dalle prestazioni magistrali grazie a Richard Barbieri, Ian Carr, Ben Coleman, Mel Collins, Robert Fripp, Lisa Gerard, Steve Jansen, Chris Maitland, Silas Maitland.
Ogni singolo artista con il suo bagaglio d'esperienza e di stile è alla ricerca dell'Album perfetto, un melange fra tromba, violino, violoncello, clarinetto, sax, chitarra, pianoforte, percussione, tastiera, melodie e suoni personali e … la voce di Tim, che dire d'una voce così rara, senza togliere niente alla voce alternativa di Lisa, tutti componenti principali per una miscela sopraffina. Ogni singola canzone è d'intelligente accessibilità, bisogna solo ascoltare per capire il suo significato e dare la propria interpretazione. Ogni singolo brano si dilata e si trasforma per ampliare al massimo aspetto e struttura, ci sono duetti astratti, accavallamenti di strumenti a voci che prendono corpo, delicate melodie sussurranti di chitarra e organo su dialoghi di sintetizzatori senza freni.
Nove tracce e due bonus tracks di cui una tenebrosa e inquietante conclusione "Born Simple" dove l'ansia persiste in un cadenzato battito cardiaco di dodici minuti e 09°, mentre la traccia d'apertura "Angel Gets Caught in the Beauty Trap" violino, contrabbasso, tromba, clarinetto, pianoforte, sax e chitarra sono la locomotiva di un viaggio di dieci minuti e 33° che lentamente scorre tra i binari della vita, senza meta, senza destinazione, è un viaggio contro il tempo dalle mille sorprese e mille avversità, un viaggio verso un luogo dove la musica si dissolve lentamente, "You Grow More Beautiful" un viaggio oltre oceano, "Simple" Robert, Tim e Lisa sono da brividi in una miscelazione di romanticismo, "Things Change" un bacio dolce e … Robert onnipresente, "Angeldust" sax, sintetizzatori da urlo, un viaggio "in the space".
Direi che è bello chiudersi in una piccola stanza buia, ascoltare ogni traccia lasciandosi andare, attendere che l'ambiente diventi così saturo di suoni ed immagini che penetrano la mente e il cuore fino a non poterne più, per quel costante dolore che si chiama "sentimento".
Un Album eccellente dedicato a chi ha interesse ad incrociare nuove sperimentazioni d'unione tra "l'antico" e l'ultra moderno in un campo musicale che già in partenza, vista la presenza di determinati ospiti, diventa molto affascinante e alquanto curioso oltre che estremamente rilassante.
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