Anni fa recensii "Mad(e) In Italy", album che elevò gli abruzzesi No More Fear a interessante realtà del panorama death metal nazionale. Da lì in poi sempre meno notizie inerenti ai progetti della band, fino ad oggi, giorno in cui i Nostri tornano all'assalto con una nuova mazzata sonora intitolata "Malamente". Ormai la ricetta è più che rodata: i malcostumi italiani (così come alcuni strumenti tipici della tradizione folkloristica nazionale) sono la base portante dei loro dischi, alla quale questo nuovo capitolo discografico vede di non mancare. La malavita è al centro dei loro testi (come evidenziato da titoli quali "The Boss Letter", "A Sinister Murder Case" e "Lady Ndrangheta"), con riferimenti più o meno diretti a situazioni note ai più e a fatti realmente accaduti. Musicalmente non pensiate di trovare chissà quali migliorie o genialata, i No More Fear sono la classica band che punta al risultato, anche a discapito del bel gioco, duri e puri insomma. Ciò che sicuramente colpisce di loro oltre alla buona capacità tecnica dei singoli musicisti è l'unione di intenti che si respira all'interno del disco, che non mostra segni di cedimento né i classici alti e bassi qualitativi. Il fatto di aver puntato tutto su sette brani mette in evidenza la maturità artistica del quintetto, che al posto di rischiare magari un finale scontato ha preferito giocarsi tutte le sue carte in un lotto abbastanza ristretto di canzoni. A spiccare nella tracklist è la furia di "Mare Mortum" e il riffing fulminante di "Tre Cavalieri", sicuramente i migliori biglietti da visita per un disco ancora una volta di pregevole fattura. Il cantato come sempre è "estremo" quanto basta ad amarlo (o odiarlo) dopo pochi ascolti, diretto come un fendente in pieno volto. Un ottimo lavoro questo "Malamente", che sicuramente lascia dell'amaro in bocca alla band che, sfortunatamente, ha avuto troppa poca fortuna se paragonata a successi inspiegabili di colleghi molto meno preparati. Horns up!
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