E dopo il braccio, la mente. Dopo la voce, il cervello. Dopo l'impulsività e il rock ‘n roll, la lucidità e il genio.
Noel Gallagher adesso è un cantautore. Sì, il suo esordio solista ha il nome di una band (preso da un pezzo dei Jefferson Airplane), ma la sostanza è quella. Il Gallagher maggiore sa scrivere. L'ha sempre dimostrato, sciorinando inni su inni in quasi vent'anni suonati di carriera. Anche se gli ultimi lavori degli Oasis non erano più un esclusiva del quarantaquattrenne mancuniano a livello di songwriting.
Stavolta ricade tutto di nuovo sulle sue spalle, per la prima volta dal 1997 di Be Here Now, forse il disco rock britannico più sottovalutato della storia. Anche se quella volta, qualcosa che lo "coprisse" c'era comunque, ovvero la voce di suo fratello Liam, sigillo inconfondibile di una band che volente o nolente è entrata a far parte della storia del rock inglese moderno.
Eccolo lì, il vero dilemma: si son chiesti tutti cos'avrebbe fatto il fratellino senza la penna del fratellone, e la risposta (piuttosto sopra le aspettative) è arrivata coi Beady Eye, che il rock ‘n roll lo sanno fare, ed hanno trovato in Andy Bell un songwriter certo non ai livelli di The Chief, ma che sa comunque il fatto suo. Ma Noel senza Liam? Classici che dureranno nel tempo come Wonderwall, Live Forever e Don't Go Away sarebbero stati la stessa cosa senza la poetica aggressività del rissoso mancuniano?
Chiariamo: Noel ha un'ottima voce, lontanissima dall'essere fastidiosa o brutta, ma di certo non straordinaria. E qui arriva la mossa giusta, decisiva per fa volare alto questo High Flying Birds (appunto): cucirsi un disco addosso. E così sia, il livello di questo esordio solista è spaventoso, forse anche (ma questo ce lo dirà il tempo) ai livelli dei primi due inarrivabili superclassici targati Oasis. Non si spiega altrimenti l'affronto di aprire il disco con un capolavoro assoluto sul piano melodico con "Everybody's On The Run"; ove tutti avrebbero piazzato un pezzo del genere in chiusura, il buon Noel se lo gioca in apertura, mettendo in chiaro che il gioco va sul pesante e che le aspettative altissime da lì in poi saranno perfettamente giustificate.
Che il viaggio abbia inizio. Un viaggio ricco e vario, dalle numerose sfaccettature, accompagnato dalla penna sempre super inspirata di The Chief. Non manca l'ormai distintivo britpop inzuppato di Kinks, Beatles e La's che il Nostro ormai scrive con un tazza di tè in mano e un giornale nell'altra, vedi alla voce primo singolo "The Death Of You And Me", "Dream On", molto vicina a cose già espresse dagli Oasis nelle vecchie "She's Electric" e "Digsy's Dinner", o "AKA... Broken Arrow", che suona come sei i Duran Duran del Wedding Album si fossero impossessati di Wonderwall. "If I Had A Gun..." va in scia alle megaballads che hanno fatto la storia della band mancuniana, ma sullo stesso terreno lasciano a bocca aperta le due "ripudiate" dalle sessions dei precedenti dischi degli Oasis, ovvero "(I Wanna Live In A Dream In My) Record Machine" e l'ormai leggendaria "Stop The Clocks", che non tradisce affatto le attese e se ne va sparata nella top twenty delle migliore cose scritte da Noel Gallagher.
Da altre parti, invece, si osa qualcosina in più; "AKA... What A Life!", il nuovo singolo, sembra uscito, col suo beat martellante di piano e l'intermezzo in falsetto del Nostro, da una cassa del vecchio Hacienda. "(Stranded On) The Wrong Beach", invece, è un insolito rock blues divertente e divertito.
E adesso? Difficile a dirsi. Le strade dei fratelli sembrano, comunque, destinate a rimanere separate. I Beady Eye registreranno a breve il nuovo album, momentaneamente previsto per l'estate 2012. Noel ha già in cantiere il secondo album, già pronto, in collaborazione stretta con gli Amorphus Androginous, anch'esso previsto entro un anno. Per adesso, entrambi hanno dimostrato di avere un senso anche separati. Anche se la partita, come prevededibile, è stata vinta a mani basse dal fratellone cervellone.
La classe, d'altronde, non è acqua, e mai lo sarà.
TRACCE CHIAVE: "Everybody's On The Run", "The Death Of You And Me", "(I Wanna Live In A Dream In My) Record Machine", "(Stranded On) The Wrong Beach", "Stop The Clocks"
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Altre recensioni
Di Gallagher87
"Fisso le pareti delle stanze d'albergo e mi chiedo: dov'è che non ho sbagliato?"
"A 44 anni si diverte ancora a scrivere canzoni, per poi andare negli studi di Abbey Road e registrare un pezzo come 'If I Had A Gun'."