Nella generosa produzione dei NoFx, iniziata nei primi anni '80 quando i nostri erano poco più di ragazzini, ci sono album che hanno lasciato un segno permanente nella musica punk e nella musica rock. I NoFx sono i principali artefici di quella commistione tra i ritmi furibondi dell'hardcore e la melodia del punk rock, spesso chiamata hardcore-punk o punk californiano, ma poco importa, alla fine i NoFx sono un gruppo punk che ha il proprio ed inconfondibile stile.
L'evoluzione musicale della band è una delle più sbalorditive note positive a favore di Fat Mike e compagni, che da un pastoso hardcore metallico e confuso rubato un po' dai Misfits, un po' dai primi Bad Religion, un po' inventato da loro stessi, hanno raggiunto vette notevoli dai primi anni '90. Paradossalmente l'album che più esprime il NoFx-style è uscito nel 2000, Pump Up The Valium, geniale sin dal titolo e dalla copertina, bruciante nell'ascolto. Quattordici canzoni fulminanti, suonate a velocità sorprendente e della durata media di due minuti, nonostante la quale, si stampano bene in testa e non si confondono tra di loro. Filo conduttore dell'album, oltre al canto divertente di Fat Mike ed ai riff dirompenti di chitarra, la demenza e l'ironia, la scanzonatezza con la quale il gruppo affronta le canzoni, tanto che sembrano gli stessi ragazzini che diciassette anni prima fondavano questa band, ragazzini che grazie alla musica non riescono a crescere e trovano sempre il modo di ridere e fare casino.
Si parte a mille all'ora con "And Now For Something Completely Similar" che termina a 50 secondi, ma ha già immerso chi ascolta nei solchi del disco. "Take Two Placebos And Call Me Lame" è la classica NoFx-song, batteria a mille all'ora, rullate velocissime e precise come un orologio, chitarre a tutto volume, melodia vocale lineare e bella con l'aggiunta dei coretti di El Hefe, valore aggiunto della band per le sue grandi capacità nel suonare chitarra, tromba e nel cantare. "Dinosaurs Will Die" inizia con il palm muted di chitarra che spiana la strada ad un altro brano lanciato in corsa folle con diversi e piacevoli soli di chitarra, "Thank God It's Monday" è, come al solito, velocissima, "Louise" invece è più "lenta" e le chitarre si fanno meno lanciate e più incisive, "Pharmacist's Daughter" fa impazzire per i cori e le linee vocali, idem dicasi per "Bottles To The Ground", canzone dalle voci irresistibili, ma piuttosto cadenzata, raggiunge l'apice nella ripetizione quasi fuori tempo del ritornello che si chiude con la chitarra effettata e le rullate di batteria che sembrano fare l'eco ai Clash, "My Vagina" ha un riff di chitarra hard-rock ed è lenta ed orecchiabile, segue "Herojuana" che dopo due minuti e mezzo cede il testimone a "Theme From A Nofx Album" canzone che può esser definita soltanto con l'aggettivo "spettacolare": è l'unica a superare i tre minuti di durata, e sembra quasi una filastrocca con tanto di fisarmoniche e seconde voci, un testo autobiografico in cui Fat Mike parla della sua band, dei vari membri, delle sbronze, degli amici, del punk rock, di sè stesso, che, a dispetto del suo soprannome, non è poi così grasso... superati i due minuti entrano in scena le chitarre che decidono che è ora di pogare e la canzone, pur rimanendo mantenendo il solito cantato, si velocizza, la batteria va giù pesante e i cori si fanno densi e emotivi, facendo calare degnamente il sipario su uno dei più bei album di sempre.
Carico i commenti... con calma