Primo CD full length per quegli scazzatissimi punkabbestia dei NOFX con la formazione stabile e completa con El Hefe dopo l’EP “The Longest Line”. Titolo: “White Trash, Two Heebs And A Bean” (1992) (Spazzatura Bianca, I Due Ebrei e Il Fagiolo). Un album grandioso, nel classico stile NOFX: un cuore di punk-hardcore sfrenato, scandito dalla velocissima batteria di Erik Sandin (secondo me uno dei migliori batteristi della scena punk, veloce e preciso), con tante variazioni sul tema, come ska (la stupenda “Johnny Appleseed”), e in questo ellepi addirittura jazz e swing (“Buggley Eyes” e la cover di “Straight Edge” dei Minor Threat in cui Fat Mike canta come Louis Armstrong), e testi sempre ironici (ma mai banali) cantati egregiamente dal mitico Fat Mike (non tanto per la qualità della voce quanto per la carica che ti trasmette).

I pezzi migliori del CD sono: “Soul Doubt”, “Stickin’ In My Eye”, la famosissima “Bob” (che parla della vita di un punkettaro ubriaco, forse una delle più conosciute), la irriverente “Liza & Louise”, “Warm” e “Please Play This Song On The Radio”, pezzo (come “Punk Rock Elite” e “Dinosaurs Will Die”) contro le etichette major e la musica commerciale in genere, lotta che i NOFX combattono tuttora (infatti pubblicano tutti i loro album sulla “Epitaph” dei Bad Religion o su “Fat Wreck”, la loro casa discografica e non fanno girare i loro video su Mtv). Tutte canzoni inimitabili, simbolo di ribellione, che ti mettono voglia di spaccare tutto, di pogare, che ti caricano da paura contro tutto e tutti.

Sicuramente uno dei loro migliori album, trampolino di lancio verso il successo mondiale raggiunto nel 1994 con Punk In Drublic. D’ora in poi i californiani in questione non sbaglieranno più in colpo, senza mai vendersi al commerciale. Forse gli ultimi veri punk con le palle rimasti negli anni ’90 insieme a pochi altri gruppi.

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