I Nokturnal Mortum nascono nel 1994 in Ucraina (Kharkiv) in precedenza conosciuti come Suppuration, poi Crystalline Darkness, Nocturnal Mortum e poi infine con il nome attuale. Questo gruppo in patria ha un nutritissimo seguito e in tutto l'est europeo è considerato di culto, ma al contrario è ben poco conosciuto e apprezzato nel resto del mondo, non solo a causa della provenienza geografica, che lo allontana un po' dal panorama Black più conosciuto (stessa sorte per i Lucifugum o i Drudkh), ma anche a causa delle idee politiche su cui si basa la maggior parte dei testi e che ispirano la musica stessa. Ottennero il primo riscontro di pubblico e critica nell'ovest Europa con la pubblicazione del loro primo Full-length "Goat Horns" del 1997.
Ma ritorniamo alle origini di questo lontano gruppo, ed in particolare al terzo ed ultimo Demotape "Lunar Poetry", perla nera del 1996. Il genere proposto dai Nokturnal Mortum, sin dagli inizi, è sempre inquadrabile all'interno del Black Metal, ma bisogna anche notare come il gruppo Ucraino abbia spesso sperimentato varie influenze nel proprio sound. Ogni album della band infatti risente di influenze varie e principalmente folk che orientano il sound più verso una base di stampo sinfonico, portandoci verso sonorità e ritmi tipici della loro terra natia.
Ciò che distingue i Nokturnal Mortum da altri gruppi Black Metal più sinfonici riguarda l'uso delle tastiere: mentre altri progetti le utilizzano quasi come strumento "guida" e fanno totale affidamento su di esse solo per ricreare una certa atmosfera enfatica, i Nokturnal Mortum scelgono una via di mezzo. Infatti la loro musica è guidata dalle chitarre, nei cui riffs si integrano e si fondono le tastiere in ogni loro minima parte. Si crea così una sorta di simbiosi tra gli strumenti volti a creare melodie evocative e particolarmente originali.
Il Demotape si apre con i rintocchi di campana di "Tears Of Paganism", intro ambient dai suoni inquietanti, oscuri e ossessionanti su cui sembra quasi vocalizzare una voce femminile, che ci introduce lentamente all'interno di tutt'altra dimensione...
All'intro si aggancia subito dopo il primo vero e proprio brano del demo, "Lunar Poetry" vera e propria poesia notturna in cui i riff veloci, pesanti e struggenti tipici del Black Metal, riescono a diventare più melodici grazie all'aiuto della tastiera che rende ogni nota e accordo sempre più evocativi. Le melodie sono sostenute da un'aggressiva batteria e da un feroce scream che tra suoni paganeggianti si trasforma in una voce pulita; i riff Black della chitarra di Warterax si convertono alla fine in assoli tendenti all' Heavy che si concludono improvvisamente insieme al resto della traccia.
La terza traccia, ovvero "Perun's Celestial Silver" si apre particolari suoni di vario tipo, che ci fanno immergere in un selvaggio mondo lunare, seguiti poi dalle chitarre e dalla batteria di Munruthel; in questa canzone spicca la versatilità della voce di Varggoth capace di portare le tonalità alte dello scream alle tonalità più basse della voce pulita.
"Carpathian Mysteries" si apre con una breve parte di tastiera non di grande effetto che però viene successivamente recuperato dal resto della strumentazione. Un ritmo molto "galoppante" e incalzante, che sembra portarci verso arcani monti e misteriose foreste dei Carpazi. Giunti a "destinazione", il brano a 4 minuti e 38 secondi si conclude con particolarissimi suoni ultraterreni...
"...And Winter Becomes" è il 5° brano che divide nettamente l'album in due. Questa è una traccia dall'atmosfera gelida, fredda e nordica riconducibile anche alla splendida copertina. Tastiera e chitarre continuano a "dialogare" creando melodie affascinanti.
Suoni quasi orientali introducono "Ancient Nation" uno dei brani più belli di questo lavoro. Le chitarre, il basso, la batteria, la tastiera, la voce e i vari suoni si combinano perfettamente in questa traccia in cui, nonostante le lyrics in lingua non inglese, si riesce a comprendere bene "Ancient Nation!" urlato da Knjaz Varggoth come se fosse un invocazione all' antica terra natia di questo grande gruppo.
In "The Grief Of Oriana" predominano il tamburo e altri suoni di natura quasi sconosciuta, tra voci pulite e vocalizzi mistici e tribali ricreando un atmosfera di contemplazione...
La penultima traccia "Sorrows Of The Moon" è una cover dei Celtic Frost ben fatta, soprattutto per quanto riguarda la voce dolorante, in cui si nota molto il tocco melodico/folk dei Nokturnal Mortum.
Il lavoro si spegne sulle melodie di "Autodafe/Barbarian Dreams" outro molto bella in cui tra i riff si alternano la voce pulita e lo scream. A 4 minuti e 38 secondi inizia una parte atmosferica esaltata poi a 6 minuti e 27 secondi dal bel sussurrato pulito che annuncia ormai la fine di questo "poetico" Demo.
I Nokturnal Mortum con i loro primi Demo e in particolare con "Lunar Poetry" entrano prepotentemente nel filone pagan/folk con un sound in cui la tastiera non "annega" gli altri strumenti ma anzi si integra e si fonde con essi dando vita ad un Folk Symphonic Black Metal non banale ma anzi di gran effetto e sempre coinvolgente.
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