Stranissimi. Così definirei i Noli Me Tangere, giovanissimo power trio che nel disco d’esordio “Near” fanno tanto di quel caos sonoro da far impallidire formazioni a cinque/sei elementi.
Non sono una band che potremmo definire trendy (direi in nulla e non me ne vogliano i diretti interessati, purtroppo per loro manco il sex symbol da poster di Cioè hanno), diciamo semplicemente che sanno il fatto loro, suonano devastando strumenti e probabilmente anche l’apparato uditivo di chi non li ha mai affrontati prima. Una foga distruttrice apparentemente senza senso che trova in “Near” la sua meta, con nove canzoni che spaziano dallo screamo al math senza perdere un briciolo d’intensità per tutta la durata.
Il fatto poi che dietro di loro ci sia una produzione in studio ben strutturata rende ancor più godibile il tutto, mostrandoci in tutta la sua interezza un disco che definirei quantomeno curioso e per certi versi originale all’ascolto. Non stiamo parlando di una band mainstream e la cosa è ben chiara persino ai diretti interessati, che col cuore in pace all’idea di vendere una manciata di copie hanno fatto ciò che ogni band underground dovrebbe fare, imbracciare gli strumenti e divertirsi.
Poco importa poi che si sia fenomeni o meno, l’importante è dare sfogo alle proprie sensazioni e se queste sono quelle dei Noli Me Tangere beh, siete dei tipi decisamente strani! (in senso buono, ovviamente). “Misery” e “Ichabod” sono due esempi concreti di così tanta irruenza giovanile, veloci e fastidiose quanto basta ad amarle al quarto secondo o a spegnere tutto e andare oltre. Un bel lavoro per menti malate, orrendo per la maggior parte delle persone, che vita dura avrà questo “Near”. Personalmente pollice alto!
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