La Blue Note è dal 1939 responsabile della compilazione del miglior catalogo jazz in circolazione. Incidere per quest'attuale costola della EMI è un vero marchio di garanzia. Non bastasse ciò, alle volte il DNA, anche quello, può garantire per un'artista. Se poi quel patrimonio genetico te lo ha passato un tale di nome Ravi Shankar, insomma, i conti tornano. E se a questo ci aggiungi tanta sana gavetta, tra accademia musicale in Texas e i locali del Greenwich Village a New York, allora si può pensare che ci sono tutti gli ingredienti per incidere dell'ottima musica. Norah Jones è tutto questo e forse anche di più.
Un talento musicale costruito nel tempo, senza bruciare le tappe. Fonda la sua band (che più tardi verrà ampliata e ribattezzata "Handsome") con il bassista Lee Alexander, il chitarrista Jesse Harris e il batterista Dianno Rieser. Nel 2001 esce "First Sessions" un EP dove compaiono sei pezzi, quattro dei quali l'anno successivo finiranno su questo album di debutto. I puristi del genere, diranno che il suo non è jazz. Molti affermeranno, con la solita puzza sotto il naso, che quest'album è colpevolmente commerciale. Lo diciamo subito, qui non siamo di fronte a Billie Holiday e nemmeno alla regina dello "Scat", Ella Fitzgerald. Siamo al cospetto di una ragazza che, con tanta fatica, è riuscita a mettere insieme una serie di pezzi di buona fattura, ad interpretare magistralmente i pezzi scritti per lei da Harris ed Alexander, e a reinterpretare, addirittura reinventare, come nel caso di "Cold, Cold Heart" di Hank Williams, le tre cover presenti nel disco. Un talento cristallino quello di Norah, udibile in tutte le tracce di un disco, che raggiunge il proprio apice in canzoni come "Don't Know Why" (scritta per lei da Jesse Harris), "Lonestar"( scritta da Lee Alexander), l'ammaliante "Nightingale" e soprattutto "Come Away with me", forse, ad oggi, il più bel pezzo mai scritto di suo pugno. Una voce suadente, "notturna" che sa essere intensa e dolce. Un disco, che è una manna per tutti i compilatori di colonne sonore da commedia romantica, perché si tratta di questo, di una raccolta di canzoni romantiche.
Non siamo al cospetto di un capolavoro del jazz (sebbene le vendite di questo disco, entrato rapidamente nella Top 40 degl'album più venduti di sempre, permetteranno ai puristi di cui sopra, di continuare a godere dell'opera della Blue Note), ma non importa; questo è un disco godibilissimo, da ascoltare di sera, magari tenendo il volume in sottofondo. Norah riesce ad emozionare, in un'epoca di fantocci costruiti ad arte per vendere, lei è il prodotto di se stessa e della sua classe, mai volgare, mai sopra le righe. La musica (può piacere o meno.....questione di gusti), con lei, è sempre al primo posto. Non ripeterà più le vette compositive di questo album, che resterà il migliore della sua decennale produzione. Ogni suo lavoro avrà come denominatore comune uno stile e un gusto assolutamente raffinato, e un'ottima conoscenza della migliore tradizione musicale nordamericana, dal jazz, al folk, passando per il blues. La sua indiscutibile preparazione la porterà a ricercare, anche in questo suo retaggio musicale, soluzioni sempre nuove (talvolta riuscite, talvolta meno). A quelle a cui basta avere un viso da copertina, gambe chilometriche e un'abbronzatura da urlo, per stare in cima alle classifiche di vendita, Norah risponde con la musica e con quella soltanto!
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