2046...
Del febbricitante passato non resta più niente, se non un antico manoscritto, parole come nebbia, pagine come specchi di ghiaccio...
...
Pagina 1...Camminando da solo sotto lo sguardo meccanico del mondo. Una linea sottile tra penombra e delirio, un cuore vibrante nell'eclisse più totale.
Pagina 4... Solo una direzione, un inutile speranza lontana...
Pagina 11.. Incubi bianchi su edifici vuoti, l’oscurità si percepisce guardando indietro lungo la strada.
Pagine 34...La vita non è altro che amplessi fumanti di dissanguati circuiti arteriosi venosi senza capo nè coda.
Pagine 38...Urlare per non sentirsi soli....
Poi a pagina 51 il manoscritto racconta riti e iniziazioni di una pallida tribù italica dal doppio nome di battaglia: NovostJ-DsorDNE...
Si sofferma su un'opera (codice 83/88) e così la descrive:
L'inizio è un grezzo coagulo di materia. Il respiro che rincorre il proprio spezzarsi, la verità sbattuta in faccia con furore quasi punK.
Poi tutto cambia....
Un'atmosfera vagamente irreale, Una melodia danneggiata e sospesa. Il pallido declamare del canto si confonde con la vertigine, schegge di gelo si conficcano nel corpo.
Il dolore è una diversa vibrazione dell'aria e grazie alla musica sembra quasi un fantasma. Tutto perde consistenza nel mondo che scivola via. Forse è notte, forse è uno di quei lunghi pomeriggi.
In una assenza di colore abbacinante tutto è inquieto, eppure cristallino. Distorsioni annebbiate, suoni schermati da un vetro.
Tutto cambia di nuovo...
Ecco il disordine, ma il disordine come descriverlo? Meccanismi che non si incastrano? Ingranaggi che girano a vuoto?
La fine è un poema in prosa che toglie il respiro, una specie di febbre che vorrebbe bruciare il freddo, ma ovviamente non può.
Tra post punk, rumoristica e caldissimo gelo elettronico...
….
2046,
Quel fotoritratto di quel giovane, quel sorriso algido che non c'è più, quegli anni che non torneranno, non resta che spararmi nelle vene questo mortale tape sharing
Vedere una grigia luce
illuminare la stanza
una luce stanca
una luce che cade-
Un corpo inerme sulla sedia
la vita prende la sua parte
sentire il suono del tempo
echeggiare nelle orecchie
sentire l'esistenza scivolare
scivolare...
come gocce d'acqua scivolano sul vetro
come fredde gocce di sudore scivolano
sulla pelle.
Sentire una luce
penetrare dentro il corpo
sentire il pensiero
lacerare la carne
sentire il freddo oltre la finestra,
oltre la nebbia
nel colore delle foglie...
delle foglie
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