Il mondo della musica è una branca dell'universo dell'arte e, come tale, risulta a noi indefinibile, inesplorato e fra tutti affascinante.
Jun Seba, in arte Nujabes, produttore giapponese affermato venuto a mancare nel 2010, considerato nel Sol Levante come genio incompreso della musica moderna. Genio incompreso? Musica mondiale? Un nome così poco conosciuto da noi? Ma come, noi siamo il continente della musica moderna: da noi anglosassonizzati\americanizzati si passa dal più teppistello\ rapper da quattro soldi il quale nei suoi "originalissimi" testi racconta di soldi, ragazze facili, auto truccate, droga, guerre fra gangster e yo yo motherfucket al più punkettaro figlio di papà che assemblea una band di ragazzi pseudo anarchici che vorrebbero dominare le classifiche di vendite tra gli under 16.
Eppure da tutto ciò c'è sempre un'alternativa, è a volte avviene anche attraverso l'esplorazione di nuove culture. Partendo da qui, affermo che hanno ragione i musi gialli, questo Nujabes va ascoltato.
In questo suo album c'è tutto ciò che può sintetizzare il genio del produttore di Tokyo: un'attenta rivisitazione del Jazz coi chiare influenze di Hip Pop e musiche chiaramente ispirate alla cultura del Giappone, un gioiello da possedere in pratica.
Tracce come Lady Brown, F.I.L.O., Letter From Yokosuka, per mia opinione meritano di essere maggiormente ascoltate (soprattutto in via strumentale), ma ovviamente non sono le uniche perle. Non starò qui a descrivere traccia su traccia l'intero album, se volete assaggiare qualcosa di nuovo per il vostro apparato, questo piatto fa per voi.
Scusate la sintesi ma considerata l'ora tornerei al mio balcone with my cigarette.
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