"Homotopy to Marie", uscito nel 1982, è il quinto album della saga Nurse with Wound.
Per la prima volta nella sua carriera, Steven Stapleton decide di fare tutto da solo, rinunciando ai contributi che si erano resi necessari negli album precedenti: a Stapleton piace descrivere "Homotopy to Marie" come il suo vero debutto.
Nurse with Wound, non è mai superfluo ribadirlo, è una delle entità più mostruose che la storia della musica abbia partorito. "Homotopy to Marie", tuttavia, non è assolutamente da annoverare fra gli album più estremi targati NWW. Questo non toglie che, pur in una forma meno aspra e caotica, la proposta di Stapleton non perde niente del suo carattere di assoluta "inascoltabilità".
I primi passaggi dell'opener "I Cannot Feel You as the Dogs are Laughing and I am Blind" sono lì a dimostrarlo: secchi suoni campionati (di una zappa che affonda nel terreno?) che di musicale non hanno niente se non la cadenza ritmica. Mugolii e rumoracci crescono nel sottofondo, tanto per rimarcare la filosofia assemblatoria di Stapleton, volta a mettere insieme l'impensabile senza alcuna pretesa di fruibilità da parte di orecchio umano. Mentre i dieci minuti di versacci che seguono sono degni di un manicomio criminale o di una sala delle torture, o, meglio ancora, di una palestra di giapponesi impazziti che se le smazzano di santa ragione (evidente il richiamo all'arcigna tradizione avanguardistica nipponica).
Quattro pezzi, quasi sessantacinque minuti.
La title-track è un viaggio non-musicale in cui una voce femminile svolazza nel niente, accompagnata dal solo fragore di un gong; "Astral Durbin Dirge", invece, è un collage rumoristico che palesa l'estro sopraffino di Stapleton nella manipolazione dei nastri. La conclusiva "The Schurmz (Unsullied by Sucking)" è un monumento di venticinque minuti dove sacro e profano flirtano in una spericolata esercitazione di cut-up in cui è impossibile non pensare a certi lavori di Zappa o Residents.
L'omotopia, nella topologia algebrica, designa l'esistenza di una deformazione continua tra due sottospazi R e S di uno spazio topologico T che trasforma R in S e viceversa. Non ci stupiamo quindi se "Homotopy to Marie", in assoluta coerenza con il titolo, è un'opera deforme, in continuo movimento, dove a dominare sono le improvvisazioni, gli esperimenti free, l'attitudine più spiccatamente dadaista dell'artista inglese: le certosine e complesse architetture ben note in casa NWW qui cedono ampi spazi ad estenuanti paesaggi non-sense, vuoti incredibili, lande surreali ed inquietanti non di rado sconvolte da scosse telluriche capaci di stendere un morto dallo spavento.
Inevitabile che alla mente non siano richiamate le sonorità dei primi album dei Current 93 di cui lo stesso Stapleton, di lì a poco ("Nature Unveiled" uscirà due anni dopo, nel 1984) sarà artefice insieme al luciferino David Tibet.
Ma l'estraniazione che porta con sé la musica di NWW poco ha a che spartire con l'oscuro misticismo sapientemente ricercato dai C93: percorsa da un'insana ironia e da un invidiabile gusto per lo sberleffo, la musica di NWW è da riallacciare, più che all'universo dark, ai contesti più arditi dell'avanguardia tout-court, in una stagione in cui l'industrial era ancora un genere nobile, postazione avanzata della musica più autenticamente sperimentale.
E l'autismo di un artista come Stapleton, come pochi altri votato ad un'arte che fa dell'incomunicabilità e dell'intransigenza i suoi principi cardine, è il vero fattore destabilizzante della sua musica. Le ragioni di una forma artistica talmente assurda ed intellegibile come questa non vanno ricercate nei metodi e nelle modalità della creazione artistica, ma ben più a monte: nei processi percettivi e nelle categorie di pensiero da cui tale visione del mondo e della realtà scaturisce.
Per intenderci: immaginate che al vostro cane sia dato per una volta il dono della parola e che possiate chiedergli di esprimere le proprie impressioni sul mondo: quel che il povero cane vi dirà sul mondo, un mondo letto da un cane, visto con gli occhi, sentito con gli orecchi e il naso da cane, elaborato con le categorie mentali di un cane, tutto questo non sarà meno umano di quanto vi capiterà di ascoltare in questo album.
Bau!
Carico i commenti... con calma