WHATEVER - OASIS - Anno di grazia per il brit-pop inglese , nomi sfavillanti che rispondono al nome di : Suede, Blur, Radiohead, Mansun, The Verve , Kula Shaker e chi più ne ha ne metta!!! Il gruppo degli Oasis nel 1993 sbaraglia la concorrenza arrivando al primo posto in pochissimi mesi con l'opera prima "Definitely Maybe", mettendo persino a tacere il trio dei tenori Domingo, Pavarotti e Carreras ( mitica la frase in cui un addetto stampa del gruppo festeggiò così il secondo posto di Pavarotti e co. : " Tre ciccioni che urlano non posso nulla contro gli Oasis).

Dicevo poc'anzi, se Definitely maybe ristabilisce e ridisegna a chiare lettere la nuova musica britannica post Beatles, i nostri eroi verso Natale, dopo i bagordi dei mesi precedenti, pubblicano un singolo che definire "spaziale" è un eufemismo. Geniale, super orecchiabile ed istantaneo al primo ascolto. Musica e parole del grande Noel , su tappeto di archi del compositore inglese Nick Ingman. Dopo questo singolo nel panorama musicale inglese e americano ( in parte, non del tutto ) nulla sarà più come prima.

Lezioni di arrangiamenti, di ritmiche che influenzeranno almeno 20 anni e non di musica.

Melodia grandiosa , quì Liam canta da Dio come non mai ( le ultime sporadiche grandi linee vocale sue arriveranno fino al 97 , in studio ovviamente, per poi sparire del tutto tra alcool e stra vizi).

Qualcuno grida al troppo Beatles, nulla di più sbagliato. Quì c'è solo un gran pezzo che risuona e abbatte parecchi steccati. Video carino , anzi super cool su MTV dove un giovanissimo Liam canta in playback inquadrato dalla telecamera prima di fianco, poi davanti, poi dietro .. nulla di originale ma alternativo al massimo. Noel che mangia le patatine mentre suona la chitarra , mentre gli altri Oasis bevono del vino rosso.

Nel singolo ci sono anche due pezzi inediti che in qualche maniera riescono a tenere alta la bandiera inglese , uno si intola "half a world away" cantato, e suonato (chitarra , voce e batteria) da Noel "The chief " Gallagher, l'altro singolo "it's good to be free" non aggiunge nulla a quello che avevano già scritto e cantato il quintetto.

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