Lo so che di recensioni di questo cd ce ne sono già un'infinità, ed infatti questa non lo è e nè vuole esserlo; si tratta solo di una serie di considerazione e commenti sul sopraccitato gruppo che magari non troveranno l'approvazione di molti, ma in fondo sti cazzi...
Dunque gli Oasis, che dire di loro: grandi musicisti? No, non credo proprio, le loro musiche sono per lo più banali e sempliciotte. Ottimi parolieri allora? Ehm, a dire il vero le loro canzoni sono il più delle volte un insieme di frasi messe assieme senza grande filo logico. Innovatori? No, non proprio, in fondo il loro è semplice pop, o per i più sofisticati brit-pop, ma la sostanza non cambia. Saranno almeno simpatici? Macchè, mezzo mondo li odia perchè credono di essere la reincarnazione di Beatles e Who messi assieme, ed oltretutto dichiarazioni come quella in cui auguravano a Damon Albarn di morire di AIDS, beh direi proprio che se le possono tranquillamente risparmiare. Ci sapranno fare almeno sul palco? Mah (e qui parla un diretto testimone), niente di che, le loro esibizioni durano un'oretta e mezza scarsa e loro oltre a riproporre pare pare le loro canzoni altro non fanno.
Se a tutto ciò aggiungiamo il fatto che dopo i primi due album l'ispirazione del gruppo (nel quale, dimenticavo, tutti litigano con tutti, e parecchi membri hanno lasciato per continue dispute coi fratelli Gallagher, che non vanno d'amore e d'accordo neppure fra di loro, anzi...) è andata via via scemando dando vita a lavori sempre peggiori, ecco che avremmo il ritratto della band di merda per antonomasia, che chiunque con un minimo di testa (ed orecchie) eviterebbe accuratamente. E invece...
...e invece le cose non sono così facili come sembrano; perchè (e a questo punto andatevi a rileggere la premessa) è impossibile non riconoscere nei primi Oasis ciò che in fondo tutti noi ad un certo punto della nostra vita siamo (o siamo stati, o saremo, fate un po' voi...): spacconi e romantici, fancazzisti e dolci, svogliati e innamorati, tristi e insofferenti a tutto e a tutti; e infatti quando vedo Liam piegarsi trasversalmente sul microfono e mandare a quel paese il pubblico e quando c'è Noel che imbraccia la chitarra e guarda la gente come se stesse suonando sul balcone di casa, non posso fare a meno di constatare quanto loro tante volte siano così vicini a me (e a tanti altri) nel modo di pensare e di vivere, di quanto anche loro amino andare a ubriacarsi al pub dietro l'angolo, o andare allo stadio a prendere per il culo i tifosi avversari, o ancora gonfiare di botte uno perchè ci ha soffiato la pischella... Perchè la musica non è solo tecnica e maestria, sono anche tre note tre messe in fila straordinariamente bene; non solo testi cupi e profondi, ma anche il racconto, persino sconnesso, di episodi della vita di tutti i giorni...perchè quando pensiamo ad una persona a noi cara è proprio a quelle cose che la nostra mente si ricollega. E perchè in fondo cos'altro è la nostra vita se non un insieme di fatti banali e, proprio per questo, toccanti e intimi?
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