Una cosa è certa: "(What's the Story) Morning Glory" è sicuramente una delle pietre miliari nel panorama musicale degli anni '90. Rappresenta il punto più alto raggiunto dal movimento brit pop e riassume in sè tutte le caratteristiche del perfetto stile Oasis.

Certo, la band di Manchester è sempre stata al centro di feroci critiche e pesanti accuse da parte di chi ha sempre cercato di screditare il suo sound, ritenendolo ripetitivo, privo di originalità e insignificante. Gli Oasis sono sempre stati attaccati per la loro arroganza, la loro vuota vanagloria e la loro pretesa assurda di sentirsi le migliori rock star al mondo: e tutte queste osservazioni sono assolutamente condivisibili!!!.

Ma sbaglia anche chi non riconosce, con sguardo oggettivo e senza pregiudizi di sorta, che questo gruppo tanto controverso ha prodotto, specialmente all'inizio della sua eccessivamente lunga carriera, dei capolavori di assoluto valore artistico, delle canzoni stupende il cui valore merita di essere riconosciuto. Penso a "Wonderwall", "Don't look back in anger", "Champagne supernova", ormai dei classici del repertorio del gruppo, e alle altre impennate di stile disseminate qua e là negli altri album della band. "Don't go away", "Whatever", "Slide away" e la poco coosciuta ma splendida "Who put the weight of the world on my shoulders" sono dei pezzi che ogni amante della bella musica, al di là di tutto, deve riconoscere come autentiche perle.

Inoltre, scazzottate alcool e droga a parte, la voce del frontman della band Liam Gallagher, è davvero impressionante, in quanto, con un timbro davvero originale e particolarissimo, dà alle canzoni un tocco inconfondibile, senza mischiarsi tra i tanti cantanti dalla voce mediocre (primo fra tutti Noel).

 

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