Da un Maelstrom di lovecraftiana memoria in Belgio due anni più tardi provano a far risorgere la mitologia greca, chiamando a se come ispirazione per un nuovo full length Eros & Anteros, Dio dell’amore il primo e dell’amore corrisposto il secondo, in grado d’essere vendicativo nel caso questi venga infranto. Coloro intenti nel rituale sono gli Oathbreaker, che usano l’immaginario bivalente e in contrasto per partorire un lavoro che possa incarnare al meglio la propria identità musicale. Loro si chiamano Lennart Bossu, Gilles Demolder, Ivo Debrabandere e, ultima ma non meno importante, Caro Tanghe, vengono da Ghent e incidono per Deathwish. Strano, eh? Un altro artista della label di Beverly in grado di mostrare potenziale e capacità compositive indiscutibili.
Non v’inganni l’inizio ambient e delicatamente noise di "(Beeltenis)" con la recitazione di Maurice Maeterlinck (Nobel Letteratura 1911), quello che vi aspetta nel tortuoso tragitto di "Eros | Anteros" è un’immersione totale nelle tenebre. È corrosiva la base hardcore che contraddistingue il quartetto belga, nel mentre l’atmosfera arcigna e avvolgente consuma ogni singolo istante a sua disposizione. L’anima vorace è predominante e verrete accolti da bordate dai ricordi black metal o dissonanze convergiane (perdonate il neologismo). Un percorso fatto di antri oscuri e burrascosi, dove l’aggressività primordiale e l’istinto schizofrenico prevalgono, materializzandosi in un riffaggio dove la melodia sì compare, ma sotto le vesti di scariche adrenaliniche e le tinte maleficamente nostalgiche colpiscono senza pietà. Ma una volta che la pietra angolare è stata posta gli Oathbreaker iniziano a tessere trame che in modo ipnotico divagano dall’hardcore a favore di sviluppi pienamente post hardcore/metal ricordandosi dei conterranei AmenRa. Gli arpeggi malinconici imbrigliano e lentamente fanno entrare in un’altra dimensione con un sound che però rimane ben incatenato alla personalità dei nostri. Non si trovano quindi solo sporadici casi di aperture atmosferiche, climax ascendenti, ma del songwriting ben architettato, che abbraccia anche rallentamenti dal sapore sludge e permette agli Oathbreaker di rivelarsi come una creatura cangiante.
Un immaginario notturno e apocalittico quello di "Eros | Anteros", dove una luna glaciale assiste all’arida desolazione proferita da Caro Tanghe, che si dimostra essere l’ago della bilancia e metronomo in grado di scandire la marcia degli Oathbreaker. Le sue corde vocali navigano nella poliedricità e se quando si tratta di partorire un assalto frontale sono in prima linea ad essere velenose ed esasperate, queste sono altresì capaci di concepire in clean delle cantilene trascinanti e dolcemente soffuse negli attimi intimi e più rilassati del platter; nel più ovvio dei cliché che scatena la quiete prima della tempesta. Una capacità, quella della Tanghe, di creare scorci spettrali che formano una doppia personalità inquietante e terribilmente magnetica. Si forgia così il sound dai tratti mistici, fra riff roventi e pattern che si giostrano fra un incidere tagliente e rintocchi sepolcrali che con violenza s’infrangono contro la voce di Caro. La veemenza incendiaria però ricompare quando oramai la furia cieca sembra essersi assopita, un alternarsi costante di tensione e illusoria pace. Risorgendo come una fenice dalle proprie ceneri il cuore più oscuro degli Oathbreaker trova sempre il modo d’emergere.
Si giunge così agli 11 minuti abbondanti di “Clair Obscur”, brano di chiusura che mette decisamente l’accento a una prova già di per se maiuscola, dove s’aggiunge come special guest alla chitarra Kurt Ballou (produttore del disco). Non mi nascondo : è uno dei miei pezzi preferiti di quest’annata musicale e per giunta all’interno di "Eros | Anteros" sta a mostrare il significativo progresso compiuto dai belga. Questi in una matrice post sussurrata e dilatata in cui ci si sta avviando inevitabilmente al tramonto regalano un granitico crescendo strumentale che con pesantezza travolge ogni malcapitato ascoltatore per via delle distorsioni opprimenti e rende impossibile il non andare di repeat per poter ancora rituffarsi almeno una volta nell’inquietudine isterica degli Oathbreaker. Come ? Voi non lo avete ancora fatto ? Che aspettate? Non ci sarà più punto di ritorno.
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