I cambi all’interno delle line up a volte sono determinanti per segnare il percorso evolutivo di una band ed è esattamente questo il caso degli Obscura. Infatti, dopo un disco di esordio soddisfacente, ma non straordinario, quale “Retribution”, Steffen Kummerer (chitarra e voce) ha deciso di stravolgere la formazione e ha scelto un terzetto di musicisti di sicuro affidamento, poiché si è assicurato le prestazioni del chitarrista Christian Muenzner e del batterista Hannes Grossmann (entrambi ex Necrophagist) e del bassista Jeroen Paul Thesseling proveniente dai Pestilence.
La svolta è stata netta e ha indotto un marcato incremento del tasso tecnico e il nuovo lavoro ne risente positivamente, poiché riesce a concretizzare al meglio le non semplici idee strutturali che sinora non avevano trovato realizzazione compiuta. La via espressiva prescelta è quella che porta alla modellazione di post death dinamico, heavy metal articolato ed estremo e progressive dalle tinte fosche e collocato in contesti sonori appesantiti. Chiaro che il coefficiente di difficoltà esecutiva venga spinto al limite in maniera costante dalla band tedesca, e non potrebbe essere diversamente, però non si ha mai il sentore che ciò sia frutto di puro esibizionismo, anche perché i brani sono intensi, definiti e comunque leggibili, evidenziando una naturalezza di fondo che li rende “umani”.
Ascolto non facile, ma certamente in grado di appagare i più esigenti tra coloro i quali sguazzano nel mondo di Cynic, Death, Pestilence e Atheist, ma con un approccio più maligno.
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