Non è semplice fare musica di chiara ispirazione brit e vivere a Parma. Eppure sembra che gli Ocean Cloud non abbiano grandi problemi a calarsi nei panni del sound UK dei decenni passati. E con un primo ascolto dei tre pezzi di Letters EP sembrerebbe che da dire ci sia poco altro. Nel bene e nel male, l'ennesima band che si ispira a Beatles, Oasis, Smiths, etc.

Ma poi facendo più attenzione si iniziano a sentire i preziosi arrangiamenti, che vanno dagli archi di "Letters" ai fiati di" You're a Plant That Will Grow", e rendono il sound di questi ragazzi se non proprio originale, quantomeno ricco di influenze diverse che convergono in un impatto notevole che arriva all'ascoltatore. Proprio "You're a Plant that Will Grow" è la perla del disco, con uno stile che ricorda vagamente, specie per l'uso dei cori, quell'ondata USA iniziata con i Beach Boys e che continua oggi con band come Vampire Weekend o Dirty Projectors.

Non credo che gli Ocean Cloud abbiano avuto la pretesa di far uscire tre brani pronti a cambiare il volto della musica odierna. Tantomeno che il loro obiettivo fosse proporre un sound rivoluzionario. Senza dubbio è un EP che ha i suoi difetti, le sue ingenuità, le sue lacune. ma regala 10 minuti di musica piacevole, ben scritta e ben suonata. Di questi tempi non è certo qualcosa di così scontato. Aspettiamo quindi un LP per capire se la band ha davvero le potenzialità di diventare qualcuno che rimarrà all'interno di questo disastrato panorama indie. Intanto, gustiamoci tre belle canzoni, che è sempre una cosa bella.

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