A volte quando ascolto la musica mi diverto ad emulare un'immagine reale, una situazione vista in primo piano, una specie di proiezione fotografica della musica contenuta sul disco che sto ascoltando, tutto questo forse mi capita perchè qualche volta scarico musica da internet e non mi soffermo neanche a guardare la copertina, questo gesto avviene non per stimolare la piccolissima parte di me che si sente pirata, ma è la forza della grandissima parte di me che ama la musica che prevale e mette fretta per l'ascolto una volta terminato il download del disco, o meglio della cartella...

In quasto caso l'album proviene dalla Finlandia, paese che trasmette freddo solo a pronunciarlo. Finlandia... Brrrrrrrr. Di conseguenza il clima in questa foto, sarà gelido. Marras (credo significhi Novembre) è il primo LP degli October Falls, un progetto solitario di Mikko Lehto. Ottobre cade, Novembre, solitario, quasi quasi ci aggiungo anche un pizzico di malinconia. Le tracce non hanno nomi, sono rinominate tutte in numeri, e questo renderà la mia fantasia un pò banale.

In quasi tutti i pezzi, il tema principale è un intrecciarsi di armoniosi e glaciali arpeggi di chitarra classica, tristi ma celestiali, il piano li accompagna con una maestosa oscurità, e nei momenti più emotivi, il rullante ti tiene teso e concentrato sull'attenti. Il tutto è davvero malinconico ma non così tanto da farmi vedere lupi nel bosco leggermente innevato dove sto immaginando un'introversa passeggiata. Le melodie dei flauti sanno di sollievo ed è qui che nel bosco spunta un raggio di sole che va a finire direttamente su una foglia con un pò di neve sopra, la vedo sciogliersi, ed una grossa goccia cade.... Click! E' questa l'immagine. Una foglia innevata colpita da un raggio di sole che scioglie la neve e ne fa cadere soltanto una goccia.

Tutto questo è l'impatto. Una seconda visione più calma e riflessiva mi fa notare qualcosa dentro la goccia. Zummo. E' uno spledido esemplare di donna finlandese. Se questa fosse parte di un romanzo la descriverei tutta per bene (qulacosa tipo... le sue gambe erano lisce come il cielo oppure i due buchi nella parte bassa della sua vellutata schiena conquistavano i miei occhi) ma visto che è soltanto una recensione mi limito a dirvi che sta correndo, come se stesse scappando via....

Ecco, questa è la vera immagine del folk apocalittico finlandese che mi sono fatto. Definitiva. 

La demenzialità della recensione vi assicura di non essere presente nel disco. 

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