Ho disprezzato profondamente il ritorno degli October Tide intitolato "A Thin Shell". Disco per nulla ispirato e vicino, purtroppo, a certe soluzioni provate e riprovate in ambito Death Metal melodico. Né la proposta né la produzione rendevano giustizia al come back del progetto parallelo dei mitici (e migliori) Katatonia.
Sembrava un'uscita forzata, dettata dalla volontà di fare soldi rianimando un progetto che, per diritto di cronaca, ha regalato il meglio di sé negli anni '90 con opere quali il monumentale "Rain Without End" e il meno convincente, ma comunque valido, "Grey Dawn".
Ora gli October Tide ci riprovano e propongono qualcosa di più vicino alle loro radici. In questo "Tunnel of No Light" è contenuto del classico Death-Doom lento, cupo e dalle tonalità gotiche. Per gotico non intendo pacchianate come voci femminili inserite con l'intento di rendere il tutto più melenso né l'utilizzo di tastiere.
Musica che richiama i Paradise Lost di "Gothic" e "Shades of God", i Katatonia delle prime due releases e in parte gli Opeth più aggressivi.
No, "Tunnel of No Light" non cambierà di un millimetro i destini della musica estrema e non dirà forse nulla di nuovo a chi con le sonorità Doom-Gothic c'è cresciuto. Quello che si può affermare, per contro, è che la band ha capito dove stava l'errore ed ha egregiamente raddrizzato il tiro.
Ripeto: gli October Tide potevano tranquillamente fermarsi al secondo album sfornato nel lontano 1999. Tuttavia, se la loro volontà è stata quella di ritornare sulle scene, questo nuovo disco conferma che non tutto è perso. Non un'opera fondamentale ma un parziale segnale di rinascita per un genere ormai morto e sepolto.
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