Riuscireste a far convivere i Beach Boys con gli anni '80? Immaginare Brian Wilson con i capelli alla MacGyver e con le spalline imbottite, vi sembra impossibile?

Bè, per fare questo c'è un modo più semplice che ingurgitare quantità spropositate di acidi, basta ascoltare "Sunlandic Twins" dei Of Montreal.

"Sunlandic Twins" è un concentrato spiazzante e bislacco di forme e colori, un album in cui niente sembra avere senso e niente sembra impossibile. Provate ad ascoltare "I Was Never Young", chitarre funky, base ritmica quasi dance e melodie con cori beat, il tutto in poco più di tre minuti.

Il segreto dell'album sta proprio in questo suo continuo mutare, in questa mescolanza eccessiva ma naturale. Gli Of Montreal ci guidano da perfetti timonieri in questi mondi paralleli fatti di melodie e synth, di carillon e cori simil-gregoriani, e la cosa che più sorprende è che tutto ciò sembra essere guidato più da un istinto capriccioso che da un senso vero e proprio. Così ci ritroviamo immersi negli Abba psichedelici di "Wraith Pinned To The Mist & Oither Games" o nel misticismo di plastica di "I Was a Landscape in Your Dream" senza neanche accorgercene, tant'è la naturalezza con cui gli Of Montreal trattano la materia.

Però come la storia insegna, anche qui c'è il rovescio della medaglia.

Tutta questa mescolanza a volte risulta un po' eccessiva o meglio, a volte gli Of Montreal giocano un po' troppo a fare loro stessi e in certi episodi risultano un po' ridondanti e autocompiaciuti.

Comunque questo difetto non intacca la qualità generale dell'album. In fondo un gruppo che sforna un brano indie-rap (!!) come "Oslo in The Summertime" e ti fa immaginare Brian Wilson con i capelli alla MacGyver, merita un applauso.

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