Quando vivevo a Londra, lavoravo part time in baretto all'attacco di Old Street, di solito arrivavo alle dieci e mezzo e dopo aver fatto cappuccini e caffelatte per miriadi di stronzi tra cui i Pet Shop Boys, verso le tre e mezza quattro quando la gente smetteva di avere fame me ne tornavo a casa.
Il tragitto tra la fermata di Barbican e quella di Queens' Park è di circa trentacinque minuti, se ti andava male e dovevi aspettare sia il treno a Barbican che l'interscambio a Baker Street ci mettevi sui quaranta, quarantadue minuti al massimo.
Un ricordo che mi viene in mente sovente, è uscire dal ristorante sulle note di Kappler, e dopo tutto il mio bel tragitto fare il doppio giro dell'isolato con Max Collini che parla della statua di Lenin che piange lacrime bianche come le navi del porto di Arcangelo, per far finire gli archi e la canzone prima di rientrare in casa, per non guastarla sul più bello.
Socialismo Tascabile era già uscito da qualche mese, ma sono stati quei doppi giri molto casuali (non più di quattro) nei sobborghi londinesi a farmi capire quanto fosse bello.
Adeso vivo a Madrid, e le mani sul nuovo disco le sono riuscite a mettere la prima volta mentre ero da Pepe Botella, un cafè con la wireless gratuita in Malasana, era un giovedì mattina abbastanza disperato, il week end precedente ero scappato da una casa che avevo affittatto con tutti gli sbatti relativi per riprendere i soldi della caparra, i soldi stavano finendo e in sta cazzo di città per trovare una casa c'è da fare interviste peggiori di colloqui di lavoro.
In più, il giorno dopo sarei stato cacciato dall'ostello dove dormivo perchè il prossimo week end sarebbe stato pieno, così come tutti gli ostelli della città per non so che cazzo di festa stronzissima, non avevo nessun amico che poteva ospitarmi e stavo quindi molto seriamente valutando l'ipotesi di farmi due notti all'aereoporto Baraja quando mi misi le cuffie per ascoltare Bachelite.
Non so se fossi in uno stato psicologico particolarmente predisposto per chitarre e moog cullanti e rimpianti melodici sulla propria gioventù fatto sta che al "i tedeschi sanno il fatto loro" mi si sono inumiditi gli occhi e ho sorriso spontaneamente nonostante tutto.
Love at first sight.
Carico i commenti... con calma