Sono felice, tra le mani ho uno degli oggetti preferiti della mia infanzia; averla e smanettare con le sue manopole significa fare un tuffo temporale alla fine degli anni settanta quando ad allietare le mie giornate, ci pensava la lavagna magica Etch A Sketch.

Ad essere onesto avevo un sacco di altri giochi come i mitici mattoncini colorati del Lego, i più disparati Play Mobil, per non parlare dei molteplici nerboruti Big Jim (possedevo anche lo 007 con il camper per le investigazioni..), ma il ricordo di questa lavagna era rimasto vivo in me inalterato, fino a quando poco prima di Natale l'ho scovata e non me la sono lasciata sfuggire.  

Era da un po' che, disordinatamente e senza criterio, la stavo cercando qua e là tra mercatini dell'usato e negozi di giocattoli e proprio in uno di questi, che ha da poco aperto i battenti, l'ho trovata impilata su di uno scaffale, intatta nel suo fascino retrò e così plastica nelle sue morbide forme di un indimenticabile colore rosso. Che emozione e che voglia di averla di nuovo!!.. Starò forse rincoglionendo? Ma no, sono rimasto per fortuna ancora un bambino e per non sbagliare ne ho addirittura comperate due: una per me ed una per i miei nipoti, felicissimi dell'inconsueto e curioso regalo, così simile allo schermo piccolo di un portatile ma capace di funzionare senza pile con il semplice gesto del pollice e dell'indice delle mani, destra e sinistra.

Da bimbo, alla fine degli anni Settanta, avevo una venerazione per questa magnifica lavagna contenente una magica sabbiolina grigia fine fine, e grazie alla combinazione del movimento di due manopole si riuscivano a disegnare, con facilità, linee verticali ed orizzontali perpendicolari fra loro e con un po' di maestria in più, linee curve. A disegno fatto, dopo averlo mostrato ai genitori ed agli amici, bastava una semplice scossa della lavagna stessa affinchè la sabbiolina cancellasse il disegno fatto e riportasse la lavagna allo stato iniziale di tabula rasa -non elettrificata- pronta ad accettare nuove "incisioni".

A distanza di tempo, l'abilità nel disegnare con la lavagna è rimasta  inalterata (quanto tempo ci avrò passato in gioventù per essere oggi ancora così capace??.. Quanti km di linee tracciate?? .. Cavandoli, autore della Linea, sarebbe fiero di me!!..) e l'occupazione mantiene inalterato il suo fascino, inoltre aiuta a rilassarmi e perché no.. Mi fa sentire ancora bambino. Insomma a distanza di trent'anni ancora grandi soddisfazioni!!

Adesso è appoggiata sulla mensola della libreria e non c'è alcun bambino 35-40enne che entrando in casa e scorgendola non vi faccia ancora qualche disegno.

La mia lavagna (mi piace pensarla come progenitrice dei programmi di disegno tecnico tipo Autocad) è ancora oggi modernissima e rimane un ottimo esercizio per la mente e per far viaggiare la fantasia, in un mondo che la fantasia l'ha persa davanti.. Ehmm.. Allo schermo di un computer (per l'appunto quello che sto facendo io adesso..).

Vado a fare un viaggio, mi ritiro con la mia lavagna e vi saluto.

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