Dal catalogo Earache rispolveriamo con piacere uno dei prodotti sonori più scioccanti che siano mai stati immessi sul mercato. Era il 1991 quando gli OLD diedero alle stampe questo secondo lavoro che all’epoca non mancò di suscitare un certo interesse fra gli appassionati del genere.
La proposta musicale degli OLD è una miscela pericolosa nella quale convergono suggestioni provenienti da più parti: dai Godflesh ai Voivod più “industriali”, dagli Scorn ai Naked City, per non parlare di certe velleità psichedeliche che affiorano qua e là. A proposito dei Naked City, l’accostamento è tutt’altro che casuale visto che uno dei brani più coinvolgenti del album, la title-track “Lo Flux Tube”, è impreziosita nientemeno che dalle folli svisate del “turbo-sax” di John Zorn, che offre il suo aiuto anche in fase di post-produzione. “Chi sono io ? Chi siamo noi ? Perché esistiamo ? Non so perché. Ma intanto che aspetto prenderò il volo, esplorerò la mia mente, distruggerò la mia mente”. Così cantano gli OLD in “Disassemble”, titolo che non lascia dubbi sulle reali intenzioni della band americana. Ed è così che dissonanze chitarristiche di fine millennio s’imperniano su ritmi schizoidi scanditi, con gelida e puntuale efferatezza, da una drum-machine programmata per tracciare percorsi impossibili sui quali irrompono, con precisione millimetrica, linee di basso distorte e nervose. A completare il tutto una voce lancinante che a tratti, concedetemi il paragone, potrebbe ricordare quella degli Emperor di “In the nightside eclipse” . Più strani di così…
Nel complesso un’esperienza sonora ai limiti del sopportabile, dissacrante e provocatoria, ma che mantiene intatta la sua carica di depravata ironia anche a distanza di anni. Una menzione speciale per l’artwork, intelligente allegoria d’una beffarda violenza a tinte multicolori, violenza che solo una musica simile può esorcizzare. Infine una curiosità: il bassista Jason Everman militò nei Nirvana ai tempi di “Bleach” . Si dice che fu proprio grazie a lui che il disco poté essere inciso, dal momento che pagò di tasca sua i costi di registrazione. Alla fine non suonò nell’album, ma venne comunque accreditato. Per un breve periodo suonò anche nei Soundgarden. Buon deassemblaggio…
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