Dasvidania babbuzzi, il Politsburo è orgoglioso di annunciare che il nostro uomo di Odessa ha istituito il primo club lunare riservato solo a pastori. Rigorosamente vietati in questo kolkhoz sono gli esponenti del jet-set e le celebrità, solo fiumi di vodka, balalajka "a motopompa" e belle donzellette slave danzanti a 140 bpm, in un bel luna-park di Soviet-Techno (licenza recensionistica).
Ecco così che dopo il viaggio inaugurale del Trans Balkan Express nel 2004, coronato dal film Borat, OMFO, acronimo per Our Man From Odessa, tra pecore, Kraftwerk, vodka e dub pubblica un improbabile manifesto propagandistico in favore dei pastori: d'altronde, come si legge dal booklet dell'album, la cagnetta Lajka, il signor Gagarin e i cosmonauti russi non erano altro che icone di un immaginario sovietico, dove era dato assoluto potere ai braccianti e ai lavoratori che così potevano conquistare lo spazio... Infatti è proprio dallo spazio che si odono i belati delle pecore che aprono l'opera con "Choban in Space", pindarica ouverture che anticipa le intenzioni spastiche di questo party electro-balcanico. Ebbene tra l'etilismo di "Drunk 'n' Space", "Flujerash", "Sheperd Disco" e l'idiozia di "Tequila Gang Bang" si apre un sipario di danze uraliche con tanto di grida in coro e ritmi incalzanti che letteramente mandano gambe all'aria i ballerini e divertono tutti i partecipanti al party ubriachi di musica e non solo.
La formula adottata è differente dallo stile folkloristico di Shantel (per il quale OMFO ha remixato la super hit "Bucovina") avvicinandosi all'elettronica mitteleuropea dei Kraftwerk che echeggia in "Dagistan" e "Voskresenie" con voci in talkbox e bleep arpeggiati, e al dub più scolastico di Mad Professor come in "Orbital Hora". Osservando globalmente l'album ne risulta così una buona idea, però sfruttata male: un po' di inutili passatempi ("Jok De Doi" e ""007 Baran Odissey") e noiose canzoni da sala da ballo ("Utomljonneje Solntse" e "Neobiknovenije Glaza") si interpongono tra i momenti più esaltanti e originali, insufflando il sospetto che l'originalità di questo lavoro non sia del tutto spontanea.
Di conseguenza una volta tornati sulla terra, i pastori riportano le pecore all'ovile e l'URSS è crollata, ma il piacevole mal di testa della vodka e della vitalità musicale babbuzza rimane...
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