Gli Oneida non sono che un trio di nerds proveniente dalla Grande Mela che, fregandosene di ogni dignità storica, rimettono in tavola tutta la musica creata da quarant'anni a questa parte, rimescolandola. Old Hippies in the chill out room amano definirsi per via delle loro influenze, che spaziano dall'irruente visceralità degli ancora oggi alieni MC5 e Stooges alla new wave decadente à la Suicide. Così, dopo aver omaggiato il rock'n'roll nel senso ontologico del termine col fuzzosissimo "Come On Everybody Let's Rock", si aprono a maggiori sperimentalismi in questo "Anthem Of The Moon" (2001, Jagjaguwar).
Registrato in the stones, in un'unità mobile tra delle rovine nel New England, dipinge, avvalendosi di veri e propri field recordings, la natura nel suo lato più oscuro e affascinante, nella sua totale misteriosità e inafferabilità. "Anthem Of The Moon" è una Bucolica del XX Secolo, sempre in bilico tra campagna e metropoli, un trip di dissonanze, create dal continuo giocare da parte dei tre newyorkesi tra passato e futuro: pop in salsa noise ("All Arounder" e "Geometry"), seducenti ballads agresti inzuppate nel rumore più assordante ("Rose And Licorice") e wave schizofreniche ("New Head" e "The Wooded World") gettate tutte assieme in questo caleidoscopio di luci e ombre che attenterà ai vostri timpani. Nemmeno il post-rock di ascendenza Chicago richiamato da "Still Rememberin Hidin In The Stones" e la monumentale "People Of The North", con quella sua coda strumentale nella sua rigorosa anarchia free-form e quel dialogo mozzafiato tra tastiere e batteria, in ogni caso, vi lasceranno tregue: la vostra testa rimbalzerà qua e là, in questo marasma partorito dalla cerebrale follia degli Oneida. Talmente pazzi, questi tre coglioni, che riescono ad accontentare anche quelli che si erano chiesti dove cazzo erano finite le chitarre: "Double Lock Your Mind", dodici minuti di furia garage-punk che rievoca gli spettri di Detroit. Un finale incoerente di un disco incoerente, creato da un gruppo deliziosamente incoerente.
Uno dei vertici della Psichedelia del nuovo millennio. Ka-Boom!
PS: Chi fosse interessato all'acquisto, veda d'accapparrarsi la ristampa in vinile, con un artwork feticisticamente divino, nella Deluxe Edition della Rocket Recordings ('03).
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