Una raccolta sensata, intelligente ed interessante, un bignami che riassume bene e con grande completezza tutto il variegato universo musicale degli Oomph!; non è la primo best-of per la band di Wolfsburg: "1991-1996: The Early Works" raccoglie il meglio dei loro anni "indipendenti" con la Machinery/Dynamica Records ma si tratta di un'operazione pleonastica e convenzionale, molto meglio ascoltarsi i vari "Sperm", "Defekt" e "Wunschkind", "1998-2001: Best Of Virgin Years" è un semplice orpello pubblicato per obblighi contrattuali, infarcito di brani di mediocre spessore tratti dallo scadente "Ego". Se volete un concentrato di Oomph! che sia veramente utile ed interessante bisogna necessariamente puntare su "Delikatessen" del 2006, parte integrante tanto quanto gli album "Wahrheit Oder Pflicht" e "GlaubeLiebeTod" del portentoso rilancio della band dopo i travagli dell'era Virgin. 

"Delikatessen", nella sua versione deluxe qui recensita si presenta come un doppio CD: il primo di questi è il canonico best of, che rivive tutte le tappe della complessa evoluzione intrapresa dal trio con ben 19 canzoni simbolo: dall'elettronica marziale dei loro primi singoli, "Ich Bin Du" e "Der Neue Gott" al rap-metal quasi a'la Clawfinger di "Ice-Coffin" passando per le varie "Sex", "Wunschkind" ed "Unsere Rettung", grandi canzoni che hanno segnato la storia degli Oomph! così come "Das Weisse Licht" e "Fieber", splendidi apici del controverso "Plastik". Una nota di merito anche per gli unici due estratti degni di nota di "Ego", ovvero il singolo di lancio "Supernova", di buon livello, e soprattutto l'ottima "Niemand", inspiegabilmente non inclusa nell'album del 2001. Ovviamente spicca l'inserimento del poker di singoli dell'allora fresco di pubblicazione "GlaubeLiebeTod" come anche quelli del precedente album, la super-hit "Augen Auf!", "Sex Hat Keine Macht" e (ahimè) anche "Brennende Liebe", direttamente dall'edizione deluxe di WOP, ma si tratta di una fetecchia da dimenticare:  gothic commercialotto e grossolano, mediocre, forzoso, melodicamente debole, ruffiano; meglio skippare. Due le ciliegine sulla torta: "Gekreuzigt 2006", rielaborazione in chiave più elettronica del singolo di "Unrein" datato 1998, corredata da uno spassoso videoclip: un confronto tra questa nuova versione e l'originale rende bene l'idea dell'evoluzione stilistica degli Oomph! dagli anni '90 ad oggi, anche nel modo di cantare di Dero, che dà il meglio di sé nell'altro inedito di "Delikatessen", ovvero "The Power Of Love", cover della famosa hit dei Frankie Goes To Hollywood: qui il frontman tira fuori il meglio della sua splendida voce esibendosi in un'interpretazione sensuale, ipnotica e affascinante, degna dei fasti di "Das Weisse Licht". "The Power Of Love" degli Oomph!, grazie anche al sapiente riarrangiamento di Crap e Flux è la dimostrazione di come partendo da una base tutt'altro che eccelsa sia possibile ricreare una grande canzone, con le alchimie giuste, e soprattutto con la voce giusta. 

Il CD n°2 è invece un'interessante collezione di B-sides assortiti: un po' di remix, veramente ottimi quelli di "Gott Ist Ein Popstar" e "Das Letzte Streicholz", quello di "Feiert Das Kreuz" risulta ancora più diretto ed efficace dell'originale; sempre a proposito di Oomph! vecchia maniera si fa notare una grezzissima e divertente "Asshole", ai limiti del punk per testo, attitudine ed approccio canoro. Niente da eccepire sui brani più recenti, quelli del periodo WOP/GLT, tutti di buon livello, tra cui spiccano in modo particolare "The World Is Yours", la prima ballad della storia della band, costruita su un dolce ed avvolgente tappeto elettronico e l'iniziale "Weisst Du Wieviel Sterne Stehen", eccellente B-Side di "Gott Ist Ein Popstar", graffiante ed epica al punto giusto, di grande impatto e perfetto esempio del nuovo corso stilistico intrapreso dagli Oomph!, di cui proprio non si spiega il mancato inserimento in "GlaubeLiebeTod". Tuttavia la vera sorpresa risulta essere la massiccia presenza di cover di artisti della Neue Deutsche Welle, la fiorente scena synth-pop tedesca degli anni '80, che i nostri reinterpretano fedelmente e con splendidi esiti; impossibile non rimanere affascinati dalla bellezza straniante di una melodia come "Eiszeit" degli Ideal interpretata da un Dero più sciamanico che mai, così come le cupe ed ipnotiche "Polizisten" e "Der Prasident Ist Tot" degli Extrabreit e la più ammiccante "Zauberstab" di ZaZa, di cui è facile intuire la determinante influenza sullo stile degli Oomph!. 

È proprio la presenza di simili tesori nascosti a influire positivamente sul giudizio finale di "Delikatessen" inteso come operazione in sé più che come prodotto discografico, che comunque fornisce una visuale completa, a 360° su tutto quello che sono e che sono stati gli Oomph!, in pratica un best-of fatto veramente a regola d'arte, che arriva proprio in un momento di grande ispirazione e maturità ormai consolidata per il trio di Wolfsburg, e quindi perfetto per una retrospettiva.

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