Cari ragazzi oggi vi sto per presentare un disco che ho comprato proprio qualche giorno fa dal mio negozi di dischi di fiducia questo e "Agony" degli OPPRESSOR.

Uscito nel 1996 la formazione della band era formata da Tim King alla voce e alla tastiera, Adam Zadel alla chitarra solista, Tom Schofield alla batteria e Jim Stopper alla seconda chitarra. In questo disco e presente una grande tecnica soprattutto dai due chitarristi che emanano dalle sei corde riff a volonta' e dalla tecnica impressionante del batterista con i suoi continui colpi sulla doppia cassa. Un altra caratteristica fondamentale inoltre e il growl di Tim King.

La prima canzone "Gone" ha un attacco impressionante aperta con l'impressionante growl e con la favolosa fantasia dei due chitarristi che danno un tocco di gran classe a questa traccia di apertura, la seconda canzone "Suffersystem" non è altro che un intro di distruzione che anticipa la terza canzone ovvero "In Exile" dominata sempre dai chitarristi e dalla batteria fatta a tratti anche da una seconda voce demoniaca che dice di volere rubare l'anima di qualcuno, e non e altro che una fuga proprio contro le forze del male. Poi c'è "Passage" la numero quattro dell'album una delle mie canzoni preferite proprio dell'album proprio qui c'è vera e propria cattiveria nel testo ma e piu' bello ancora come viene eseguita dalla band molto velocemente e a tratti molto contorta grazie proprio allo strano testo sul quale lavorano sodo proprio i due chitarristi.
Dopo c'è "Valley Of Thorns" ed è proprio in questa canzone che si riesce a sentire la vera tecnica, a tratti melodica e invece a tratti cattiva e proprio qui si riescono a sentire gli assoli melodici di Adam Zadel seguiti dalla tastiera del cantante che ferma la canzone con un piccolo motivo per poi farla ritornarla alla vera cattiveria pura che sprigionano gli altri strumenti. Dopo c'è "Redefine" che è l'opposto di "Valley Of Thorns" per niente a tratti melodica ma con una tecnica specifica che la fa distinguere dalle altre infatti qui viene messa piu' in risalto la parte strumentale che la voce.

La numero sette "Sea Of Tears" non ferma l'andamento di tutto l'album continua la sua opera di distruzione senza fermarsi anche se a tratti melodica ma di certo non rallenta la velocita' in cui viene eseguita la canzone anzi gli da un tocco in piu' per farla sembrare ancora piu' cattiva e devastante. La penultima canzone è "I Am Darkness" che sta per concludere l'opera di distruzione degli OPPRESSOR ma proprio questa e caratterizzata da un bellissimo andamento e caratterizzata anche da vari assoli di chitarra sotto le parole dannate che pronunciano "I Am Darkness".
L'opera distruttiva è conclusa dall'ultima traccia dell'album "Carnal Voyage" molto simile ad "I Am Darkness" che conclude la grande opera distruttiva di questo grande viaggio verso la terra degli inferi.

Questo lo consiglio ai grandi appassionati di death metal, un disco molto violento a tratti melodico e messo in risalto soprattutto dai chitarristi e dal cantante ma anche dal batterista che non è da meno. Con questo ho finito ciao.

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