Un ultimo e definitivo viaggio attraverso i mondi della techno, dell'acid-house e della trance prima di entrare in quella che mi piace definire come "fase intellettuale" degli Hartnoll: così si presenta nel 1994 "Diversions", un EP decisamente interessante che è parente stretto del celebre "Orbital 2" , noto meglio come "Brown Album", uscito appena un anno prima.
Da lì in poi gli Orbital cominceranno a produrre musica elettronica con un approccio più lucido e distaccato, sfornando i loro lavori sicuramente più interessanti dal punto di vista della convivenza di diversi generi ("Snivilisation") e della complessità quasi esasperata degli arrangiamenti ("In Sides"): abbandonano definitivamente l'istinto e i ritmi travolgenti dei primi due dischi, in cambio di un approccio più riflessivo ed elitario. Questo EP, pubblicato poco prima di "Snivilisation", riaccende per un'ultima volta l'anima più infuocata e aggressiva del duo londinese: trattasi non di una collezione di pezzi originali, ma semplicemente di versioni alternative (non oserei chiamarli dei semplici remix) delle tracce del "Brown Album". Diversions comincia con "Impact (The Earth Is Burning)" in versione extended, riuscendo addirittura a superare la già eccelsa originale: la linea di basso diventa più "liquida" e dona una nuova giovinezza al pezzo, che nella seconda metà esplode in un beat sorprendente, lasciato purtroppo fuori scena in "Orbital 2".
La traccia seguente, dall'enigmatico titolo "Lush 3 (Euro Tunnel Disaster '94)", è più multiforme che mai, c'entra davvero poco con l'originale "Lush" ma in compenso mischia dentro di sè frammenti di "Remind" e "Walk Now...", risultato? Una spettacolare suite di 15 minuti in cui si manifesta pienamente il marchio di fabbrica di Paul e Phil Hartnoll. All'interno dell'EP "Lush" gode di altre tre versioni, a formare un tentativo di continuità con l'accoppiata presente sul disco del 1993: "3-5" assume un tocco più acido che ne esalta la componente trance, "3-4" è un rilassamento chillout che starebbe benissimo affianco alla famosissima "Halcyon+On+On", e infine "3-3", prodotta dagli Underworld, non sfigurerebbe all'interno di "dubnobasswithmyheadman", il disco d'esordio per la band di Karl Hyde. Manca qualcosa? Sì, ma è un nulla di fatto: "Semi Detached" è una semplice alternanza di suoni tipicamente orbitaleggianti che tra un loop e l'altro non creano una melodia vera e propria: una testimonianza comunque interessante per comprendere la genesi del "Brown Album".
Dunque "Diversions" merita davvero una nomina speciale all'interno della discografia degli Hartnoll: è un lavoro breve ed efficace, ideale per approcciarsi ai suoni e ai ritmi della band, ma che non può nemmeno mancare nella collezione del fan che vuole riassaporare lo stile che ha reso celebre il duo di Sevenoaks: se adorate il "Brown Album" è matematicamente assicurato che "Diversions" non vi stancherà facilmente, buon ascolto!
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