Capitolo I - Il massacro degli Ogan e le tette di un mio amico
Questo è uno strano gruppo. Voglio dire, che razza di nome è Orden Ogan? Suona male. Come fa uno ad ascoltare gli Orden Ogan? Mi sono anche informato, sta per “ordine della paura”. Quindi? Nulla, ma avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno. Perchè ne sto scrivendo al posto di ascoltare i Mastodon? Le cose sono andate così.. Discutevo con un mio amico a fine di un loro concerto. Io gli dico, mentre mi sono lasciato distrarre dalle tette di una: "sono grosse le...ogan”, lui ‘non è male sto gruppo’, Io, ‘le tette non sono male, il gruppo fa cagare, power da wc’, lui, ‘andiamo a berci qualcosa su’, Io ‘prima vado al bagno’...Al ritorno abbiamo scommesso sulle tette di quelle tizia. Io ho perso, il mio amico è uscito con la ragazza delle tette, Io invece mi faccio... la recensione del nuovo degli Ogan. Non una bella premessa, ma, malgrado il nome del gruppo e le tette, non è andata poi tanto male.
Capitolo II - Sopravvalutati, power (no)
Mi guardo in giro con circospezione nel web e non solo, si dice degli Orden Ogan che sono sopravvalutati. Eh la critica internazionale non capisce nulla. Solo perchè sono tedeschi. Fanno power. Derivativo. Blind Guardian. Solita roba già sentita. Le premesse per una bella stroncatura ci sono tutte. Nulla è più bello di stroncare (per me). Andiamo con ordine amici (mi sfrego le mani).
Capitolo III - Gli uomini pistola (rece)
Sopravvalutati, ma non power. Per quanto mi riguarda invece della critica internazionale, onestamente, non me ne frega nulla e non ho sbatti di andare a leggermi il tutto in inglese...però power... power però, no. Non che non lo siano stati eh. Prendete "To the End" del 2012. Ecco, lì facevano principalmente power, ma il resto della discografia, insomma. Per farla breve, "Gunmen", è una album pomposissimo, ma lo è in maniera strana, alla loro maniera. La cosa insolita è che il power è solo una delle influenze, ma il grosso di quest’album è costruito nel genere heavy progressive. Tuttavia cercando di essere un filo più chiari... il vocione del cantante è cupo e fa la sua bella figura quando si infila in quei coroni che stanno ad un passo tra una messa pagana e un cosa gospel da fattoni in una grotta nel Mali. Si va beh, ma sono i Blind Guardian. A volte, ma io non li paragonerei, almeno non per i cori, forse nell’uso delle chitarre soliste con quei soli che si rincorrono nelle melodie, lì me li ricordano un pò. Ci stanno i Running Wild dentro. Sentite un pò il primo brano ‘Gunman’, squilli di trombe e poi cavalchiamo nelle chitarre di Rolf e soci. Prendono un pò, qua un là. Sono ladri quanto, lo è Tarantino con Bava, Fulci, Leone e tutta quella gente figa (che i film li faceva alla grandissima). Se però metti il tutto assieme. La batteria con i blast death. I testi che raccontano di anime perse, di morte e cose mistico interiori. O stai guardando un film di Refn oppure stai ascoltando ‘Ashen Rain’...Alla fine quella roba lì, diventa tua e solo tua. Poi può non piacere, ma gli Ogan ora non sono solo tette. Per dire sentite quanto suona bene questo testo…
“We missed the moment when our life came asunder, baby open your eyes
Inside the error, witness of the final blunder, under a black sky
And still you sing with the rain so low”
Sebastian “Seeb” Levermann, la mente creativa e leader degli Orden Ogan, ha bene in mente come usare le parole per creare l’atmosfera giusta, per farci sentire un tutt’uno con la sua musica. Così blatera di “cielo di nero”, “pioggia”, ‘finale”...e poi c’è quel “noi” che ci catapulta nella scena ed allo stesso tempo diventa riferimento universale.
Si ma quante volte si ripetono? I primi ascolti sono stati complicati. Non ero proprio dell’umore giusto e questi che continuavano a ripetere ossessivamente il coro. Adesso basta, avete rotto il cazzo! Me ne vado a fare un giro quando, mentre sto saccheggiando un distributore di snack, quel cazzo di ritornello si fa largo con arroganza nella mia testa (non prima di aver tirato giù un ottima tavoletta di cioccolata). Eh niente.
“One last chance - Before they will bring back the night
One last chance in the light
They'll bring back the night forevermore”
Ti entrano dentro e fanno fatica ad uscirne. Non è che fanno cose complicate per controbilanciare quei ritornelli, ma gli arrangiamenti fanno quello che devono e tutto funziona come dovrebbe. Un brano che vi consiglio si trova proprio in chiusura, “Finis Coronat Opus” (comunque sono tutti validi). Finale con i controcazzi e anche di tette, tanto per rimanere in tema. Capolavoro sto “Gunmen”? Ma che ne so... piuttosto dateci un ascolto, soprattutto se non vi piace il power sopravvalutato.
Io, "Poi com'è andata con la tipa?", lui, "...non male, ma sai pensavo a te a gli Ogan...", io, "..stardo"
Carico i commenti... con calma