Non sarò breve. Adoro gli Oregon... Siete avvisati!

Come definire la musica degli Oregon? Jazz è il primo termine che sale alla mente, ma dopo alcuni ascolti ci si rende conto che si tratta di un termine riduttivo, perchè i formidabili multistrumentisti di questa band, pur avendo principalmente un background jazzistico e classico, hanno saputo come pochi introdurre una varietà smisurata di influenze nella loro musica:

 Ralph Towner, famoso per l'immacolata purezza del suono alla chitarra acustica, ma anche grande virtuoso della dodici corde, inoltre pianista e tastierista ai synth. Da sempre la mente degli Oregon ed il principale compositore della musica del quartetto.

Glen Moore, fantasioso contrabbassista, deliziosamente "obliquo" ed imprevedibile.

Paul McCandless all'oboe, corno inglese, clarinetto basso, sassofono soprano e sopranino, e probabilmente qualunque altra cosa che abbia una canna e dei tasti sopra! L'uomo che ha introdotto l'oboe nel jazz, autore di intricati e lirici assoli.

Il compianto Collin Walcott al sitar, al tabla, e a qualunque percussione "etnica" (preferibilmente autocostruita) vi venga in mente.

 Difficile selezionare uno tra i tanti capolavori che questa band ha creato in oltre trentacinque anni di carriera (si sono formati nel 1970 e sono tuttora in attività). Ho scelto "Crossing", del 1985, perchè rappresenta probabilmente l'apice del primo periodo degli Oregon, quello con Collin Walcott, che dopo la registrazione di questo disco perirà in un tragico incidente stradale. Inoltre conclude la fase di collaborazione con l'etichetta tedesca ECM, nella quale Towner inizierà ad introdurre prima timidamente, poi con sempre maggiore convinzione, i sintetizzatori nella musica del gruppo. Ed i risultati non tardano a farsi sentire...

 Il disco si apre con "Queen Of Sydney" di McCandless, dal tono scuro ed inquietante, illuminato da un assolo di pianoforte di Towner.
"Pepè Linque" composta da Glen Moore, diventerà un all-time classic della band, sarà suonata ripetutamente ai concerti e conoscerà una miriade di arrangiamenti e versioni diverse. Tema umorale e scanzonato, incentrato sull'assolo di basso di Moore.
"Alpenbridge" è un tipico brano di Ralph Towner. Sull'ipnotico incedere di chitarra e sitar si inseriscono prima l'oboe di McCandless e successivamente un bell'assolo della seicorde del leader.
"Travel By Day" di Walcott, è sostanzialmente un dialogo tra il sitar di Walcott e la chitarra 12-string di Towner, una formula spesso praticata, e a volte come in questo caso, rinforzata dal basso di Moore.
Il gustoso e sghembo valzer di "Kronach Waltz" mostra le capacità compositive di Moore, da sempre l'autore dei brani più "stralunati" del gruppo. Bel clarinetto basso di McCandless.
In "The Glide" di Towner, gli stilemi jazzistici tornano in primo piano, con McCandless che passa al soprano, e Towner che oltre a regalarci un assolo di piano, suona la cornetta. Ottimo assolo di basso di Glen Moore.
"Amaryllis" di McCandless è per me il pezzo forte dell'album. Dopo un pensoso intro di Towner alla chitarra classica su un morbido tappeto di synth, parte un assolo di oboe, lucido, intenso e drammatico. Chiusura di nuovo affidata alla chitarra del leader.
"Looking-Glass Man" è un bel tema cadenzato e malinconico di Towner, passato al piano. Altro intenso assolo di McCandless, stavolta al sax soprano.
Il disco si chiude con la bellissima "Crossing", un brano corale, una sorta di commosso addio a Walcott.

 La tavolozza dei colori con i quali gli Oregon dipingono i loro affreschi sonori è potenzialmente infinita, anche se è evidente che in questo album vengono privilegiati i toni meditativi ed onirici. Una musica fortemente evocativa, in parte allineata con l'estetica ECM ma anche gravida di splendide, originalissime soluzioni. 

 

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