Ha ancora senso oggi parlare di space music? Voglio dire, ha ancora senso continuare a parlarne quando l'esplorazione dello spazio e del cosmo sembrerebbero avere definitivamente perso tutto il loro fascino. Guardiamo in faccia la realtà: alla gente non frega assolutamente un cazzo di andare nello spazio. Ci sono stati alcuni tentativi a mio dire piuttosto maldestri per invertire il trend. Per esempio una costosissima campagna di produzioni di film di fantascienza: 'Gravity', 'Interstellar', 'The Martian'... Film che sono andati abbastanza bene ai botteghini, ma che alla fine oltre che non funzionare in termini di propaganda, sono risultati pure episodi cinematografici più o meno mediocri. Persino la notizia, l'ufficialità della scoperta della presenza di acqua sulla superficie di Marte ha cambiato le cose. In genere la gente non è molto interessata a tutto quello che riguarda lo spazio. Allo stesso modo ovviamente la maggioranza delle persone, tra cui me stesso (e considero me stesso una persona molto affascinata e quindi interessata all'esplorazione dello spazio), non è affatto informata per quelli che possono essere i progressi nel settore. Allo stesso modo non lo sono i media, tra cui quelli più importanti sicuramente non trattano in alcun modo la questione.
Questo ovviamente non significa che non ci sono nuove scoperte nel campo dell'esplorazione dello spazio e del cosmo, ma queste nuove scoperte non sono qualche cosa che possa evidentemente attirare l'attenzione di chi non abbia competenze scientifiche o comunque possono essere di difficile comprensione. In terzo luogo, questo non è sicuramente il meno rilevante dei tre tuttavia, la gente può sicuramente trovare interessante mandare satelliti in giro per il cosmo o droni a esplorare e investire la superficie di Marte, ma niente di tutto questo è esattamente tanto eccitante quanto vedere un uomo camminare sulla superficie lunare.
Del resto, quali furono le parole adoperate da Neil Armstrong? 'Un piccolo passo per l'uomo, un gigantesco salto per l'umanità.' Non ha sicuramente menzionato droni oppure robot. A chi importa di questa ferraglia. Sapete quando e chi è stato l'ultima volta a mettere piede sulla Luna? È stato Eugene Cernan. Era il 14 dicembre del 1972.
Sono nato nel 1984. Non ho praticamente mai visto 'dal vivo' un uomo camminare sulla luna e chissà se vedrò mai nella mia vita qualche cosa di così eccitante e incredibile. Quello che leggiamo di solito sulle varie riviste e giornali sulla conquista della superficie di Marte è spazzatura. Sì, ci sono un sacco di teorie al riguardo, e studi, ma niente di veramente concreto. Senza considerare che tra tutti questi ci sono situazioni che sono rivelate persino delle frodi gigantesche. È il caso di Mars One, l'organizzazione capitanata da Bas Landsorp.
Nessuno in realtà ha un vero piano per raggiungere la superficie di Marte e questo non solo perché questa sarebbe una missione molto costosa e chiaramente difficile da portare a termine, ma anche perché in fondo nessuno dei soggetti potenzialmente interessanti (e dotati dei mezzi finanziari e tecnici necessari) vede in questo tipo di operazione qualche cosa di veramente utile da 'valere la candela'. Non c'è bisogno di questo tipo di propaganda, così quanto ce n'era bisogno durante la Guerra Fredda, e senza un ritorno economico importante non c'è motivo di compiere questa operazione evidententemente. Per non parlare di stabilire sul posto una comunità permanente, una base, qualche cosa che oggi sul piano logistico è sicuramente oggetto di studio, ma niente altro che teoria allo stato puro.
Ma naturalmente, se volete sapere come la penso, non ritengo impossibile raggiungere la superficie di Marte. Perché no. Sono certo che se le due superpotenze, gli Stati Uniti d'America e la Cina, trovassero un accordo e decidessero di collaborare, questi potrebbe sicuramente riuscire in questo tipo di operazione. Magari anche con l'assistenza di organizzazioni private (in tal senso come non menzionare Elon Musk, il fondatore di SpaceX e probabilmente la 'mente' più importante e brillante tra i business man del nostro tempo) che troverebbero una operazione come questa sicuramente utile sul piano della pubblicità. Oltre che per quelli che sarebbero i rapporti con i vertici istituzionali delle potenze coinvolte.Ma in questo momento non ci sono segnali che qualcosa di questo tipo possa accadere. Del resto, parlando di politica internazionale, se Barack Obama aveva ottenuto con la Cina delle buone relazioni e lavorato in tal senso, Donald Trump sembrerebbe avere esordinato in un modo completamente diverso in tal senso. Ha attacato direttamente Pechino via Twitter e per la prima volta un presidente americano ha avuto un colloquio telefonico con il leader politico di Taipei, Tasi Ing-Wen, cosa che è accaduta per la prima volta nella storia da quando Jimmy Carter dichiarò pubblicamente che esisteva una sola Cina, quella lì governata da Pechino.
Allora. Perché. Voglio dire, in un senso puramente concettuale, la musica cosmica e lo space rock prendevano la loro ispirazione anche da queste idee visionarie, persino rivoluzionarie e che riguardavano l'esplorazione dello spazio e la possibilità di scoprire nuovi mondi incontaminati, persino ideali, che potessero essere colonizzati, e allo stesso tempo consideravano questa come una modalità per porre fine, abbattere tutte le barriere e in ogni senso possibile (parliamo di qualche cosa che accadeva tra gli anni sessanta e settanta e in Europa divisa in due parti), per quello che riguardava le divisioni politiche, lo sviluppo scientifico e la co-abitazione tra uomo e natura, per quello che riguardava schemi e pregiudizi e regole morali di una società che chiedeva a grande voce una emancipazione generale; perché l'esplorazione dello spazio significava qualche cosa che allo stesso tempo fosse anche un modo di superare una barriera nei limiti dello sviluppo del genere umano. Qualche cosa che avesse anche un contenuto spirituale. Un viaggio interiore. Non esattamente una specie di religione quindi, sebbene la presenza di evidenti motivi new age, e per questo qualche cosa per forza di cose legato a spiritualismo e questioni e rivendicazioni sociali.
D'altro canto, è risaputo che, prendendo il via dall'esplosione della musica psichedelica durante gli anni sessanta, lo space rock e la musica cosmica abbiano trovato terreno fertile agli inizi e la propria dimensione ideale in quelle che erano comunità collettive, le comuni che erano espressione dei diversi fenomeni di contro-cultura giovanile che cominciarono a sorgere in UK e negli USA, e poi si diffusero in tutto il mondo occidentale tra il 1960 e il 1970. Alla stessa maniera, nel cuore dell'Europa continentale, il kraut-rock si sviluppava in contesti simili e dall'incontro proprio tra questa controcultura made in US e i movimenti studenteschi del 1968 nella Germania Ovest, quella che era una classe di giovani, intellettuali ascoltatori e che si opponevano al nucleare, l'inquinamento globale e che facevano parte di gruppi di attivismo e e di protesta contro la guerra. Intanto la musica d'avanguardia e il minimalismo degli americani La Monte Young, Terry Riley e Steve Reach era già una realtà, una musica che utilizzava già sonorità drone e loops, sintetizzatori e qualche cosa che si poteva già definire come musica oltre che psichedelica anche space-oriented. Originiariamente concepita come una specie di forma di free-art, fu così che nacque il kraut-rock, un vero e proprio genere musicale con la nascita di band come Can e Cluster, fino a quando i Popol Vuh, i Tangerine Dream, i Faust con l'intensivo utilizzo di sintetizzatori e prouzioni più avanzati, portarono all'instaurazione del termine, 'kosmische musik'.
Parliamo di un genere la cui peculiarità di essere in genere una forma di espressione da parte di un collettivo e l'espressione di jam improvvisate, costituisce ancora oggi un format ricorrente da chi suoni questo tipo di musica. Le più grandi realtà del genere, infatti, non hanno per lo più quelle che potremmo definire delle consistenti e statiche line-up, ma costituiscono sempre e comunque dei collettivi dove i musicisti entrano e escono a seconda dei vari show e concerti e sessioni di registrazioni. Il primo esempio che viene in mente in tal senso e forse la più popolare espressione del genere emersa in un periodo successivo al boom del kraut-rock, sono sicuramente gli Acid Mothers Temple del chitarrista Kawabata Makoto (da Osaka, Giappone), ma ovviamente ci sono un sacco di realtà di questo tipo anche in Europa. Specialmente nel Nord Europa. Una delle maggiori realtà tra queste è ovviamente l'Oresund Space Collective (che prendono il nome dallo stretto di Oresund, che separa la Danimarca dalla Svezia), formatosi nell'aprile del 2004 nella forma tipica di collettivo composto da musicisti provenienti da diversi paesi, per lo più Danimarca, Svezia, America (United States, of course). Il collettivo cominciò a tenere diverse jam sessions e improvvisazioni e tutte le volte la band era composta da musicisti diversi, in un processo costante di rotazione e di espansione della line-up, finché non giunse la prima pubblicazione, un self-titled promo in edizione limitata di trenta copie. Il primo capitolo di una lunga serie di pubblicazioni di musica che lo stesso collettivo definisce, come, 'Totally Improvised Space Rock!'
Registrato a Stoccolma, in Svezia, tra il quattro e il sei dicembre 2015, l'ultimo disco, 'West, Space, and Love II' è ideologicamente il sequel di un primo capitolo pubblicato il 31 marzo 2012 e che consiste in una registrazione acustica con i Siena Root con l'utilizzo di chitarre acustiche, sitar, percussioni manuali e l'uso di synth. Tutto improvvisato. Chiaramente. Le sessioni di registrazioni del nuovo disco hanno previsto due parti. La prima tra il quattro e il cinque dicembre allo Shadra e Root Rock Studio e ha riguardato le registrazioni i suoni di basso e batterie. La seconda parte è stata praticamente una sessione live di sovraincisioni. Due al massimo e svolta tra il cinque e il sei dicembre. Infine, il mixaggio, fatto da KG e Love. L'album è stato chiaramente tutto registrato e mixato in analogico. Ma come avrebbe potuto essere diversamente per dei veri devoti della space music.
Gusto per dovere di cronaca, va riportato che la band di base al momento è composta da KG Westman (sitar, basso, chitarra Ibanez double neck, Hammond L100, synth), Love (batterie, percussioni, voce, Roland SH1000), Dr Space (custom modular synth, Korg monotron, Roland SH1000). Ma naturalmente, come è tradizione del collettivo, altri musicisti hanno preso parte alle sessioni e in particolare aggiungendo strumenti come il violino, l'uso estensivo di delay e il santur (o santoor), tipico strumento musicale iraniano a corde percosse come il cimbalon o il piano e suonato mediante due bacchette. Da segnalare che molte delle percussioni suonate da Love sono tipiche di sonorità orientali o persino sud-americane, dando alle diverse composizioni un carattere assolutamente imprevedibile. Il risultato finale del resto è sicuramente particolare e allo stesso tempo facilmente assimilabile e riconducibile al genere kraut-rock e in particolare a una delle band più produttive, eclettiche e completamente 'schizzate', i Tangerine di Edgar Froese, che purtroppo abbiamo perso l'anno scorso, quando è deceduto a causa di embolia polmonare. Dio lo benedica. Ovunque si trovi adesso.
Gli uncidi minuti di 'Floyd's Dream', di consequenza, sono sicuramente un tipico episodio di evocativa kosmische music consistente in un costante e ripetitivo, persino ipnotico utilizzo del synth in una maniera che potrebbe ricordare 'Autobahn' dei Kraftwerk e allo stesso tempo accompagnata dall'uso incalzante e ritmato della prima chitarra e l'imperversare di solo elettrici e uso di delay che amplificano e ne estendono il suono riempiendo ogni spazio possibile.
Il disco si propone di esplorare e sperimentare ogni aspetto dello space rock e la musica cosmica. 'Khan Paan', con l'uso evidente del santoor e del violino, riprende quella antica tradizione della musica rock psichedelica che vuole sempre volgere lo sguardo ai suoni tradizionali del lontano oriente. Il groove del brano diventa con il passare dei minuti sempre più incantevole fino al finale quando subentra anche la chitarra elettrica rendendo più corposo e tipicamente kraut l'ending della canzone. '2002' è una breve composizione strumentale dominata dal suono dei synth su un substrato di batterie incalzanti e elementi modulari, loops, bass-station e uso di pedali delay. 'Pig In Space'! Un momento di completa follia kraut! Rumorismo spaziale con un massiccio uso di patterns di batteria e dove i suonii di synth e percussioni evocano in qualche modo la samba e riproducono i grugniti, 'oinks', di queti maiali lanciati alla deriva nello spazio. E perché no del resto? Ci abbiamo mandato i cani, le scimmie... Perché non i maiali? Anche questo significa abbattere gli schemi, le frontiere finora segnate nell'esplorazione dello spazio.
Se 'Anybody Out There' si può definire come un episodio quasi meditativo, dove regna la quiete e che ti fa tipicamente sentire come galleggiare nello spazio aperto, dove guardare dal visore del tuo casco da astronauta tutto il vuoto dello spazio che ti circonda e perdersi in questa contemplazione senza fregarsene del fatto che il tuo corpo stia andando alla deriva nello sconosciuto, una esperienza new age metafisica e che non può che terminare con un grosso punto interrogativo su quello che è il tuo futuro; dall'altra parte, 'Oscillation in D Minor' e 'Time Compression' sono secondo me i due pezzi più riusciti del disco e quelli che si potrebbero considerare due moderni classici della space rock psichedelia. Entrambe le canzoni sono in pratica due veri viaggi psichedelici nello spazio e allo stesso tempo una contemplazione analitica e filosofica dell'universo che ci circonda e di quello che invece ci portiamo dentro di noi. Una esperienza trascendentale in senso kantiano dove si mescolano elementi della cultura orientale e perché concepita per essere qualche cosa di improvvisato, anche episodio di arte espressionista e di avant-gard music.
Alla fine di tutto questo, non lo so se io abbia dato anche una qualche risposta alla domanda iniziale. Ma chi lo sa, forse la risposta potrebbe stare proprio in questo disco. Nell'ascolto e nelle sensazioni che la musica di questo disco può suggerire e trasmettere agli ascoltatori. 'West, Space and Love II' è un disco che sicuramente suggerisco a tutti gli appassionati di kraut-rock, psichedelia e ovviamente space music, e che nonostante questa sua natura completamente estemporanea e improvvisata, grazie alla bravura degli Oresund Space Collective costituisce comunque un lavoro molto buono e compatto. D'altro canto, ritornando a tematiche di interesse più estensivo e che trascendono la sola interpretrazione musicale, il fatto che questo lavoro sia complecamente improvvisato e ispirato alla tradizione della 'kosmische music' e allo stesso tempo prestando attenzione a differenti tradizioni musicali internazionale e alla sempiterna perché sempre presente filosofia orientale, suggerisce che questo collettivo continua a ispirarsi a cause e questioni che sono sullo stesso piano concettuale di quelle che erano le rivendicazioni del fenomeno comunitario e di collettivismo degli anni sessanta e settanta cui abbiamo già accennato. Di quella che fu l'era dell'esplorazione dello spazio. Più di quaranta anni ci separano dal giorno in cui Eugene Cernan camminò sulla Luna ed è vero, molto probabilmente governi, istituzioni e organizzazioni di ogni tipo, sia pubbliche che private e di tutto il mondo, in questo momento non stanno dando una spinta particolare e nuovo impulso al viaggio nello spazio e l'abbattimento di nuove frontiere. Non lo so. Mi piacerebbe potere dare una risposta, una rappresentazione dettagliata di tutta quella che è la situazione attuale nel settore, ma forse non ho le necessarie conoscenze e competenze scientifiche. Quello che è certo a quanto pare è che come me, ci sono ancora tante persone che non hanno smesso di sognare lo spazio e che allo stesso tempo, sebbene molte cose siano cambiate dagli anni sessanta e settanta, cose come quelle che chiamiamo genericamente 'ideologie' e che molti pretendono siano finite e belle e sepolte, esistono ancora e costuiscono un patrimonio genetico dell'essere umano in quanto essere pensante e politico, capace di prendere decisioni e spinto per forza di cose a una crescita che è naturalmente positiva. In questo senso una rivoluzione è cominciata non è mai finita e continua a andare avanti e probabilmente non smetterà mai di farlo. Forse procede lentamente. Non è mai radicale e non è sempre violenta, come la avrebbe definita giustamente Mao, almeno apparentemente, perché in fondo sono sempre violenti i cambiamenti che facciamo ognuno di noi e nella nostra individualità. È qualche cosa, questa, che puoi toccare con mano, è attorno a te, ne fai parte attivamente quando entri in contatto in maniera positiva con gli altri, ed è dentro di te, quando riesci a trovare quell'equilibrio cosmico (il termine non è casuale) in tutte quelle perturbazioni e tempeste interiori e che affliggono la tua anima. Datevi una mossa, ragazzi, lo spazio è lì e non aspetta che essere raggiunto e conquistato. Come direbbe il nostro dolcissimo e simpatico compagno di viaggio Buzz Aldrin, e che considero una delle mie guide spirituali, 'Get your ass to Mars!'
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