Volevo recensire quel disco che mi aveva dato un tale.
Allora sono andato in sala, ho acceso la lampada mathmos che ho sulla tv (sai quella con la cera colorata dentro che si scalda sulla lampadina ed assume forme strane??), ho acceso il portatile, ho acceso lo stereo vecchio di 16 anni con le sue belle casse in massello di noce... Ma dove diavolo è il CD? Qui non c'è...e qui sotto?? Niente. In valigia?? Macchè!!! Ecco...vedo la custodia ma che delusione, il CD è in macchina.
Fuori nevica, figurati se vado adesso in garage in ciabatte a prendere il CD.
L'ho ascoltato talmente tante volte che lo so a memoria...!
Provo un senso di fastidio, provo a farmelo passare con un buon whisky scozzese, dal gusto torbato. Quel sapore strano che pizzica la lingua. E subito tornano alla memoria quelle note. Quel suono così old school, così New York ma non Fifth Avenue bensì Soho, Tribeca, Village (guai chiamarlo per intero Greenwich Village, il vero newyorkese non ve lo perdonerebbe..). Quei luoghi strani, quegli edifici con la struttura in ghisa ed i tamponamenti in legno marino, quel gusto ruvido di muffa e calce viva, quel sapore di mare e di petrolio, quel vapore che sgorga dai tombini.
Mi hanno rapito la traccia numero 3, magari su google trovo il titolo, ah si, eccolo, "..will be unbroken" che farebbe vibrare anche le tue casse Bang Olufsen (sfigato) così come stupenda è la 5, "Chronos Splinter" il cui ritmo fa vibrare le catene sequenziali di acidi nucleici di cui sei composto.
Un disco che ti rimane scolpito nella memoria, puoi recensirlo anche se lo hai scordato in garage.
Mi sdraio sul divano, in cerca di una frase che concluda bene questa recensione, nata sotto i peggiori auspici. La cera purpurea volteggia nel liquido amniotico della lampada un pò come fanno le mie sensazioni in questo momento. Mi lascio andare, con quelle note che ancora vibrano dentro di me.
Dove ho lasciato il bicchiere? E il CD?? Il cellulare??? Fanculo, vah, lasciatemi quel gusto in bocca ancora per un pò....
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