"Whoopi quello sarà stato piccolo per Neil, ma è un gran passo per me"

(pronunciata da Pete Conrad (Apollo 12) appena sceso sulla luna la frase è stata suggerita da Oriana Fallaci)

Per chi ama la storia della conquista dello spazio, i suoi personaggi e le lore storie, "Se Il Sole Muore" è il libro che sicuramente sazierà molte delle curiosità su un periodo per la scienza e la tecnica di straordinario dinamismo, lasciando da parte per un po' il significato politico della conquista dello spazio e la rivalità tra USA e URSS.

Oriana Fallaci è inviata per "L'Europeo" negli Stati Uniti per seguire da vicino il programma spaziale americano subito dopo la fine del programma Mercury e in pieno Gemini. La scrittrice intraprende un viaggio affascinante nell'orgoglio tecnologico americano, tra scienziati che non amano la letteratura, menti fredde e razionali, città in cui prati sono sintetici e incontra figure storiche scomode e ambigue come Wernher von Braun. La Fallaci che viaggia in lungo e in largo tra il Texas e la Florida è la stessa che ha pubblicato nel '64 "Gli Antipatici", serie di interviste a personaggi dello spettacolo e della cultura mondiale, ha già perfezionato l'arte dell'intervista, incalzante e scomoda, e sotto il suo magnetofono cadono tutti, dal grande eroe John Glenn allo scrittore di fantascienza Ray Bradbury, tutti testimoni di una realtà nuova e all'apparenza quasi magnifica.

Si tratta di un resoconto romanzato splendido, ricco di poesia e concretezza, la scrittrice tende a togliere dal piedistallo tutte le figure che incontra, le rende umane e quando in un ambiente freddo e matematico scopre che si parla anche siciliano, grazie all'astronauta Walter Schirra, rimane piacevolmente sopresa nel scoprire che alla fine tutto il mondo e paese. Tra le figure descritte spiccano per simpatia gran parte degli astronauti destinati al programma Apollo, "il club delle tartarughe", da Jim Lowell (Apollo 8, 13) a quello che Oriana definirà suo fratello, Pete Conrad (Apollo 12). Ai suoi occhi invece molto meno simpatici sono Armstrong e Aldrin, sorta di superuomini con la cultura del lavoro.

Il libro finisce con il lancio di prova del Saturn V, prima della tragedia di Apollo 1 ('67) e ben prima dello storico sbarco quando la luna, fatta forse di formaggio, verrà raggiunta.

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