Cosa ci si può aspettare da un disco con codesto titolo? Soprattutto quando il gruppo che l'ha realizzato resta avvolto da una nube (tossica) di anonimato?
Spesso diffido della musica che concentra sull'impatto visivo e lessicale l'attenzione del potenziale pubblico. In questo caso ho voluto dare credito all'intuizione, mi sono ascoltato questa mezz'ora di musica (parola quanto mai eufemistica) e dopo aver smaltito il mal di mare ho deciso di tenervi informati.
Che genere è quello proposto dagli Orrokton? Industrial? Noise? Chaotic-Grind?... Chiunque può sbizzarrirsi ad appioppare definizioni, una vale l'altra, giacchè i 4 brani contenuti in "Clistere di Sangue" sono un vortice di delirante rumore distorto pressochè incomprensibile, che forse avrebbero uno scopo se usati come arma bellica sparandoli a volumi immensi. Di fatto in cuffia o sull'hi-fi non è possibile apprezzarne la devastante potenza apocalittica. Con sistemi adeguati potrebbero usarli per far implodere i palazzi.
Siamo a una nuova frontiera della musica o all'ennesimo tentativo di fare estremismo senza costrutto?
Di certo resterà negli annali il titolo dell'album (di esordio, autoprodotto, uscito credo da un mesetto) e il titolo del quarto brano: "Sangue nelle urine, urina nel sangue".
Deo Gratias.
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