Gli Orthrelm sono un duo di Washington: Mick Barr alla chitarra e Josh Blair alla batteria. Debuttano nel 2002 con "Asristir Vieldriox", 13 minuti di disco per 99 (!) mini canzoni metal (?) da 3-4 secondi l'una.
Nel 2005 pubblicano l'album "OV": una sola canzone di 45 minuti; per la serie non esistono le mezze misure & "listen without distraction"...
Questa (non?) recensione è il frutto di una vera e propria discussione avvenuta su messenger tra il sottoscritto e Gabri, che in seguito verranno indicati con m.p.p. e G.
Non abbiamo cambiato nulla, se non qualche errore di ortografia :-), vogliate quindi scusare uno stile non propriamente oxfordiano.
ma proprio proprio: ohh! son malati questi, quasi quanto gli Half Japanese...
m.p.p.: è la follia zio, fighissimo dopo un po' senti vari livelli di ritmo
puoi seguire uno o l' altro
e poi tutti e due, tutti e tre
e ancora separarli.
Il sound della chitarra. . . è abbastanza orribile, sai quello tipico dei super assoli metal
(15m in dopo. . )
Gabri: azz
m.p.p.: ho sentito tutto il disco
G. : quale?
m.p.p.: "OV" degli Orthrelm
G. : bello?
m.p.p.: hai letto su?
G. : sì ho letto
m.p.p.: è pazzesco avrà solo 5 o 6 pezzi (movimenti : -) ) diversi in 45 minuti
Gabri: ah. .
m.p.p.: ma ti manda in uno stato ipnotico da paura, è senz' altro interessante
G. : no aspetta. . .
m.p.p.: è folle
G. : è tutto come l' inizio?
m.p.p.: no
G: è tutto uguale dall' inizio a parte 5 pezzi?
m.p.p.: no, poi parte con un assolo interminabile
G: ah è vero
m.p.p.: ha cmq pochissime variazioni. . . ecco ogni tanto c' è qualche esplosione, ma rara.
G. : beh complimenti a questi ragazzi, lol
m.p.p.: minchia! a parte che se davvero hanno suonato in presa diretta sono solo da ammirare per l' impresa, a prescindere dal disco : -)
G. : secondo me no. . . impossibile. . .
G. : . . . sta variando. .
m.p.p.: mia madre mi ha urlato dietro chiedendomi se secondo me questa è musica, lol, ma lo senti che ti puoi focalizzare su diversi ritmi?
G. : sì
m.p.p.: dopo un po' vai a male
m. p. p. : cmq passa in fretta
G. : bella la terza variazione
m.p.p.: si
G. : cioè la variazione che porta alla terza variazione non la variazione in sé .
m.p.p.: In ogni caso secondo me ci sono delle idee interessantissime; se solo fossero approfondite e una minima umanizzate. . .
G. : umanizzate. . . giusto
m.p.p.: si, anche il suono cazzo è proprio cattivo
G. : bah, è abbastanza merdoso
m.p.p.: volutamente credo, o meglio: non fanno niente per abbellirlo o levigarlo. . .
G. : ci può stare, sempre brutto è
m.p.p.: si, io dico cattivo però . . . è proprio cattivo, ti insulta proprio
G. : lol
m.p.p.: che ci sta eh! cioè la maggior parte degli ascoltatori è giusto siano insultati
G: quando varia impazzisci. . .
m.p.p.: si dici. . . minchia, incredibile!
G. : sì
m.p.p.: è la rivoluzione
G. : ohhh sì
m.p.p.: finisci con l'essere felice perchè ti accontenti di poco e riscopri le piccole cose della vita
G. : sì , ti dimentichi del fastidio che quell'assolo infinito aveva generato in te, poi però ricomincia subito
m.p.p.: esatto
G. : se no troppo comodo
m.p.p.: chiaro
G. : è felicità a piccole dosi, tipicamente intervallata da "fastidi".
m.p.p.: sai, dovremmo salvare questa disc e proporla come recensione su debaser.
G. : ci sta
m.p.p.: allora dobbiamo parlarne ancora un po no?: -)
G. : sì
m. p. p. : in ogni caso la divisione grossa per me è su tre parti. . .
G. : puttana eva!
m.p.p.: . . . di circa 15 min l'una
G. : questo pezzo è una scimmia!
G. : boh io sono ancora a 10 minutate
m.p.p.: stranamente il disco scivola via abbastanza veloce, perchè ti mette in questa sorta di stato ipnotico, ti dimentichi tutto
G. : in effetti questi 10 minuti sono volati
m.p.p.: il tempo non conta più
m.p.p.: l'incredibile velocità di esecuzione sia di batteria che di chitarra crea questo contrasto con l'ossessiva ripetitività
G. : dici contrasto suoni(veloci)-ripetività (lentezza)?
m.p.p.: si, da un lato il tempo sembra fermo, immobile. . . dall'altro sembra scorrere a velocità supersonica
G. : sì , è decisamente geniale questo disco
m.p.p.: A me ha dato la netta sensazione di un vero e proprio viaggio fisico, oltre che psichico. . . nei punti di cambio mi sentivo come un viaggiatore dello spazio o che altro che si ferma, pensa un attimo, gira e riparte
G. : oh ma. . . boh ho la sensazione che stia continuando a variare
m.p.p.: si ogni tanto sembra. . . anche a me dava questa sensazione. . piccole variazioni. .
G. : sì , lo fa
G: senti zio, troviamoci in taverna che non ho più voglia di stare a casa, porta il cd. .
m.p.p.: ok, a tra poco. . .
(30 minuti dopo, in taverna, tra birra e sigarette si discute della fascinosa scoperta mentre lo stereo emana suoni all'apparenza disgustosi. . . )
G: oh, mi sa che tra poco arrivano i vicini a chiederci di riparare l' impianto. . . sembra più un disco inceppato che altro. . . come il pezzo in "Djed" dei Tortoise, ma molto peggio. . .
(grasse risate)
m.p.p.: sai, poi alla fine diventa più "frenetico" nei cambi, quasi volesser concludere più in "fretta" . . . non che venga a mancare l'ossessività , ma ci sono più variazioni, addirittura dei rallentamenti! e delle leggere esplosioni... sembrano quasi umani in fondo
G. : tra l'altro mi sembra che a livello ritmico batteria e chitarra siano leggermente sfalsate. . . insomma una roba tipo 2342/2343. . . pazzie alla meshuggah
m.p.p.: hmmm, si c'è qualcosa in questo senso, ma non ne sono sicuro. . . Invece ho ripensato a quella storia sulla viaggio spaziale
G. : . . . sono fattissimo. . .
m.p.p.: (lol). . risentendolo mi sembra addirittura che racconti una vera e propria vita questa "canzone" . . .
G: si!una vita cazzo. . .
m.p.p.: con i suoi momenti di frustrazione, noia, insensatezza. . . . e poi così senza preavviso le inversioni di rotta, i cambi di ritmo. . .
G. : . . . c' è una crescita si. . . poi questo finale. . . la batteria che finalmente smette di martellare, rallenta. . .
m.p.p.: si, come se capisse di essere arrivata alla fine. . . dell'esistenza in qualche modo. . .
G. : e poi davvero, come dicevi prima, ti passa in fretta, cioè è anche pesante da sentire se non sei preparato, ma ad ogni variazione quasi ti dispiace, perchè ti eri come abituato. . . . questa sorta di trance, quasi non vorresti finisse mai
m.p.p.: esatto, poi questi pochi suoni. . . alla fine si parla di batteria e due/tre corde di chitarra elettrica, sugli ultimi tasti tra l'altro, niente di più . . . ma il risultato è spiazzante.
G. : già , questi ragazzi sono davvero dei geni
m.p.p.: azz è finito. . . sono quasi triste. . . tra l'altro il finale è davvero bello, diventa quasi una vera "canzone" . . . per lo meno si sente un po' di dinamica. . .
G. : . . . è stato allucinante. . . grande esperienza. . .
m. p. p. : cià va. . . metto su Roy Montgomery. . che non trovo mai un momento per ascoltarlo tutto. . . e non fumiamo troppo che dobbiamo ricordarci ste cose per la recensione su debaser. . . buon viaggio G.
G. : altrettanto. . .
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