Secondo disco con la formazione che solo un anno prima diede alle stampe quel "The killing kind", sicuramente la migliore prova degli anni '90 dei newyorkesi. Fanno quindi ancora parte della partita i due nuovi chitarristi Sebastian Marino e Joe Comeau che in questo disco si ritaglierà anche un buon spazio come vocalist, a supporto dell'intramontabile Bobby "Blitz" Ellsworth.
Si può tranquillamente descrivere questo disco come uno dei più moderni composti dai thrashers americani. Le influenze Panteriane soprattutto nelle chitarre sono evidenti, quindi suoni più pesanti e riff cadenzati soprattutto nel trittico iniziale: It Lives, Save Me e Long Time Dyin'.
La terza traccia Genocya si apre con il sinistro basso di D.D. Verni per poi alternare parti lente ad ripartenze di matrice quasi "hardcore", canzone inusuale per i nostri ma azzeccata. Half Past Dead è per la prima metà lenta e sinistra con ancora il basso protagonista per poi accellerare nella seconda parte con una grandissimea prova di Blitz alle vocals.
F.U.C.T. è finalmente un thrash veloce stile vecchi Overkill, che sfiora quasi il Death con le Growl vocals di Joe Comeau. Canzone da Headbanging assicurato. I'm Alright sembra anticipare le coordinate sonore del loro prossimo disco "Necroshine". Canzone con riffone pesante e quasi industrial.
Rip n' Tear è una "Thrash'n'roll song" divertente e saltellante senza troppe pretese.
Promises è la semi ballad che gli Overkill ogni tanto si cimentano a comporre con un Blitz convincente anche quando non deve fare andare a mille le sue corde vocali.
Il disco si chiude con Little Bit o' Murder un Thrash veloce e malvagio. Ancora protagonista alle vocals il chitarrista Comeau, che con gli Overkill inciderà ancora due dischi per passare poi alla corte di Jeff Waters come cantante degli Annihilator.
Per concludere si può dire che questo "From The Underground And Below" sia un disco piuttosto atipico nella discografia degli Overkill,a partire dalla copertina piuttosto anomala e quasi da gruppo "black metal", alle canzoni, costruite per galleggiare con il thrash moderno in voga una decina di anni fa. Il classico disco di transizione che comunque vuole dire, quando si parla di Overkill, un cd ben al di sopra della media delle uscite metal.
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