Melodie orecchiabili, sonorità indie-pop, matrice cantautorale (tipicamente genovese) dei testi non proprio accessibili… quasi ermetici e molto emozionali.
Questo in sostanza può essere usato come biglietto da visita per questo giovane quintetto genovese che si affaccia sul panorama musicale con “Prima di volare via”, primo lavoro e già di altissimo livello.
Le undici tracce (dodici se si considera la ghost-track) scorrono via rapidamente come una sensazione, che non a caso poi è quello che il disco vuole evocare; nei testi si parla di: “vibrazione sottopelle”, “mi stritola il senso di vanità”, “pallido stupore in me” contrapposto a “squallido tepore in me”, “l’odore dei gerani appassiti in me”, “niente c’ è da fare per chi non sa spiegare con occhi ciò che pensa”).
I testi delle canzoni descrivono stati d’animo, parlano di riflessiva introspettività, in un ipnotico guardarsi dentro e pensar-si, costruiti sopra arpeggi elaborati di chitarre acustiche e semplici ma efficacissimi giri di basso, il tutto ripreso e accompagnato da dolci e malinconiche linee armoniche di violino che smorzano e addolciscono le atmosfere. Un esordio tecnicamente e stilisticamente molto positivo per i cinque ragazzi genovesi.
Da ascoltare.
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