Dell'oggi musicale non ho ricordi e tantomeno me ne fotte alcunchè.
E allora...
1989
Prima di tutto viene il disagio, prima del prima viene lo schifo, prima dello schifo il nulla. Poi dipende tutto da come inizi. E allora sopraggiunge la paranoia di iniziare col cazzo, e di finire solo peggio di prima. E allora questo sentimento schizoparanoide va preso e dipinto così tanto male da sembrare splendido.
Delirante fottuta asfissia da panico.
Fuckfest
E se inizi col piede sbagliato eppure crei qualcosa che fa paura? Benissimo, benvenuto. Eugene Robinson ha il cervello infilato di traverso nella scatola cranica, ed è il punto cardine del dolore che Oxbow sprigiona. E bastano gli spasmi vocali e i rigurgiti di bile, conditi con melodie lorde di paura di chitarre a mò di theremin, pianoforte jazzamerda che sbuca ogni tanto di "Yoke"? Sì. Ma poi ci sono anche le quadrature dal peso di macigno di "Curse", che puzzano di Unsane e di strade piene di piscio, le urla impazzite, e se sembri Nick Cave durante un Birthday Party in piena botta da anfe e t'intermezzi con chitarre di ghisa ci sei proprio. E a che ti vale il gutturale canto sbronzo sul blues marcescente di "The Valley" se non l'inferno?
E' bello quando si sta male.
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