Non me lo aspettavo,
Ozzy per la prima volta mi ha deluso.
Nei suoi dischi ci sono sempre stati riempimenti, ma addirittura un disco SOLO di riempimenti, con la sola title-track a sostenere l'album, io non l'ho mai visto.
il terzo lavoro in studio dopo due dischi eccezionali, "Blizzard of Ozz" e "Diary of a Madman" non vede la partecipazione del giovane Randy Rhoads morto schiantandosi con un aereo guidato da un amico su una casa durante il tuor di supporto di "Diary of a Madman", ma vede la partecipazione nel ruolo di chitarrista di Jake E. Lee, chitarrista dalla grande tecnica, ma non in grado di euguagliare lo stile di Randy. L'alone attorno a questo disco é davvero insopportabile, falso e fatto di effettini su effettini su effettini! L'unica traccia degna di nota, come detto in precedenza, penso sia "Bark at the Moon", traccia che non rientra nelle mie preferite di Ozzy, ma che si lascia ascoltare ad orecchie abbastanza aperte. Un disco troppo glam per Ozzy, se volessi ascoltare del glam abbastanza decente, ascolterei Bon Jovi o "Trash" di Alice Cooper non Ozzy Osbourne.
Come avrete capito cari lettori, il mio stile di recensire si basa sul track-by-track, ma che stavoltá sará assente per un lavoro di cui non ricordo neanche più il nome delle canzoni,dato che quelle poche volte che lo ascoltavo, skippavo tutte le traccie fino a che ritornavo all'inizio.
Non ci siamo Osbourne, ti rifarai la prossima volta
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