Credo sia arrivato il momento di prendere in considerazione Ozzy Osbourne in quanto musicista e non come buffone mangia-pipistrelli.

Con il precedente No more tears e con questo riuscitissimo Ozzmosis Ozzy ci tiene a far passare il messaggio: smettetela di parlare solo di quante droghe mi faccio e di quanto alcol riesco a bere, sono un uomo come tutti (You're no different to me cantava nella seconda track di Bark at the moon) ma soprattutto sono un musicista, un cantante.

E che cantante! Forse, nel variegato panorama dei cantanti che hanno sfilato dietro il microfono dei Black Sabbath, si può dire che Ozzy sia stato quello tecnicamente meno preparato. Ma d'altronde come si fa a reggere il confronto con mostri sacri come Ian Gillan, Ronnie James Dio, Glenn Hughes, il bravissimo quanto sottovalutato Tony Martin?

Ciò non toglie che il colore della voce di Ozzy, la sua potenza, la passione, l'emozione nella sua voce ha segnato la storia dell'hard rock e dell'heavy metal.

E si deve sicuramente dare merito a quest'uomo per essersi accompagnato con (e quindi averci fatto conoscere) musicisti fra i più grandi di sempre degli ultimi 40 anni: da Randy Rhoads a Jack Lee, da Bob Daisley a Zakk Wilde, da Robert Truillo a Lee Kerslake.

Ma basta con la storia della musica passata e passiamo a quest'album nello specifico.

Secondo me Ozzmosis rappresenta un passo avanti rispetto al sopravvalutato No more tears che a sua volta era stato un passo indietro rispetto allo spericolato e sfavillante tour-de-force chitarristico che era stato No rest for the wicked.

Di sicuro più moderno nei suoni e nella produzione, un altro merito di Ozzy è stato quello di aver saputo sempre ammodernare il suo sound e prendere il meglio dalla musica che gli suonava attorno, qui mostra le influenze del miglior grunge (Alice in Chains, Soundgarden) ma resta sempre Ozzy, sfuggendo molto più spesso del solito al cliché della canzone dal ritornello orecchiabile ma scontato e dai riff e assoli già sentiti mille volte, come in No more tears gli era riuscito solo poche volte.

Perry Mason è una canzone da annali, un pezzo che apre l'album in maniera fantastica, come meglio non si poteva, come del resto Ozzy ci ha abituato in quasi tutti i suoi album con opener come I don't know, Over the Mountain, Bark at the moon, Miracle man.

Dopo un'intro inquietante quanto ipnotica forse il miglior riff che Zakk Wylde abbia sfornato nella sua lunga carriera ci si attacca addosso e non lascia più andare; versi spettacolari, la voce di Ozzy è in piena forma, ritornello stellare. Dei fills di batteria da pelle d'oca. Una delle migliori canzoni di sempre di Ozzy.

La successiva I just want you è buona ma un po' ripetitiva a mio parere, un'idea grandiosa che però rimane una e Ozzy e compagni riescono a farci un hit di cinque minuti. Si nota che al basso c'è una leggenda che risponde al nome di Geezer Butler.

Ghost behind my eyes è il pezzone che non ti aspetti. Una lullaby dove Ozzy riesce ad armonizzare fantasticamente e di cui i Fab4 sarebbero stati orgogliosi.

Il disco continua bene con Thunder Underground, pezzo pesante e non immediato come i precedenti per poi calare un po' dopo l'orecchiabile See you on the other side.

Tomorrow e Denial sono pezzi con qualche buon passaggio ma un pò fuori fuoco; migliore il primo, un po' più contorto il secondo, ma con un Ozzy che qui mostra che è riuscito in qualche modo a metabolizzare e fare sue le influenze di cui parlavamo sopra.

My little man è l'ennesima buona ballata in cui Ozzy mostra il suo orecchio per la melodia e i ritornelli cantabili. Con buona pace di tutti i metallari irriducibili che inorridiscono al solo suono di un pianoforte Osbourne riesce tanto bene nei pezzi tirati quanto nelle power-ballad, anzi a dirla tutta è un maestro del genere. Chiudono una serie di pezzi non fortissimi ma che riescono comunque a raggiungere la sufficienza.

In sostanza e riassumendo Ozzmosis mi è piaciuto proprio tanto e lo ritengo un disco dignitosissimo e all'altezza della sua buonissima discografia.

Certo, la prima parte è nettamente superiore alla seconda. E' in un ipotetico (ed ennesimo, mi sa che ce ne sono almeno 2 ufficiali) best non potrebbero mancare Perry Mason, I just want you ma soprattutto Ghost behind my eyes (per cui ho un debole assoluto).

Sarà un tristissimo giorno quando non ci sarai più ma grazie sempre Ozzy per tutte le emozioni che ci hai dato!

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